Come integrare WhatsApp Business nel tuo sistema di marketing automation
Negli ultimi anni, WhatsApp è diventato uno dei canali di comunicazione più efficaci per le aziende, con tassi di apertura e risposta nettamente superiori rispetto all’email. Tuttavia, molte imprese continuano a considerarlo solo come uno strumento di customer support o di messaggistica diretta, senza sfruttarlo in modo strategico. L’integrazione di WhatsApp Business e di WhatsApp API nei sistemi di marketing automation al contrario, apre nuove possibilità per aumentare il coinvolgimento dei clienti, migliorare la conversione e creare un’esperienza omnicanale più fluida.

Integrare WhatsApp Business nella marketing automation
In un articolo precedente avevamo parlato di come integrare WhatsApp in una strategia di automation marketing e di Customer Experience marketing. Negli ultimi tempi WhatsApp si è evoluto e ha creato una piattaforma business che si distingue dalla versione standard perché offre funzionalità pensate per le aziende.
A differenza del WhatsApp tradizionale infatti, la versione Business permette di creare un profilo aziendale con informazioni utili come orari di apertura e sito web, di automatizzare messaggi di benvenuto o di assenza e di organizzare i contatti con etichette personalizzate.
Inoltre, la versione Business integra strumenti avanzati come il catalogo prodotti e, tramite API, può essere connesso a piattaforme di marketing automation come ActiveCampaign. Questo lo rende uno strumento potente per costruire relazioni più efficaci e automatizzare le interazioni, superando i limiti della semplice messaggistica personale.
Differenze tra WhatsApp Business e WhatsApp API
Prima di capire come integrare le potenzialità di WhatsApp nel tuo sistema di automation marketing, è necessario comprendere la distinzione tra WhatApp Business App e WhatsApp Business API.
La prima ti consente di creare un account aziendale gratuito, accessibile solo tramite uno smartphone e un PC. Questo è efficace per le piccole aziende con volumi di messaggi potenzialmente inferiori.
WhatsApp Business API invece è un mezzo sviluppato per le aziende con grandi volumi di messaggi. Per cominciare, non è gratuito, le aziende devono pagare per i messaggi che inviano agli utenti su WhatsApp.
Quali che siano le caratteristiche dell’azienda e le sue dimensioni e obiettivi, i motivi che consigliano l’integrazione del sistema WhatsApp con la marketing automation sono diversi e validi per qualunque business online.
I vantaggi infatti sono cospicui e notevoli.
- WhatsApp ha tassi di apertura e risposta altissimi. Anche se Meta non rivela i dati da diversi anni, si stima che l’open rate dei messaggi WhatsApp si attesti su un incredibile 98% per messaggi che vengono letti entro pochi minuti, il che ne fa un canale perfetto per comunicazioni urgenti, follow-up e interazioni rapide con i clienti.
- L’email è ottima per il nurturing, WhatsApp per l’azione immediata. Un sistema di automation marketing è uno strumento potente per l’email automation e la segmentazione avanzata, ma le email da sole possono non bastare per spingere all’azione.
- Per questo WhatsApp è particolarmente indicato per ricordare scadenze, inviare promozioni esclusive e rafforzare il coinvolgimento dopo una campagna email.
- Aggiungere WhatsApp ai flussi di automazione migliora l’esperienza cliente. Puoi creare workflow che combinano email e WhatsApp per offrire un’esperienza più personalizzata.
Se il tuo obiettivo è aumentare l’interazione con i tuoi contatti e massimizzare il valore delle tue campagne di automation marketing, WhatsApp può diventare uno degli strumenti più potenti della tua strategia.
Perché integrare WhatsApp Business nella marketing automation
A differenza dela versione consumer, WhatsApp business rappresenta un ulteriore ed efficace opportunità per creare lead e clienti, migliorare il tasso di conversione e rafforzare l’engagement e la relazione con i clienti.
Se il tuo obiettivo è aumentare il coinvolgimento, costruire una community o migliorare la conversione, WhatsApp è un asset strategico che va ad arricchire il tuo sistema di marketing automation.
Collegare WhatsApp con ActiveCampaign
L’integrazione tra WhatsApp Business e ActiveCampaign può avvenire in diversi modi, ciascuno con vantaggi specifici a seconda degli obiettivi aziendali.
Integrazione tramite WhatsApp API (soluzione avanzata e scalabile)
L’API ufficiale di WhatsApp Business, offerta da provider come Twilio, 360dialog o WATI, permette di collegare WhatsApp direttamente con ActiveCampaign per automatizzare le comunicazioni. Questa soluzione è ideale per aziende che vogliono:
- Automatizzare messaggi in base ai trigger di ActiveCampaign, come follow-up dopo un acquisto o recupero di carrelli abbandonati.
- Segmentare i clienti e inviare messaggi personalizzati in base alle loro interazioni con email, sito web o acquisti.
- Gestire assistenza clienti con chatbot o flussi di conversazione automatizzati.
Scelta preferibile per e-commerce, aziende con un alto volume di contatti e necessità di automazione avanzata.
Integrazione tramite Zapier (soluzione semplice e flessibile)
Zapier permette di collegare WhatsApp Business e ActiveCampaign senza necessità di programmazione. Con questa integrazione puoi:
- Inviare messaggi WhatsApp automaticamente quando un contatto entra in una lista o compie un’azione specifica in ActiveCampaign.
- Aggiungere contatti WhatsApp a una lista o automazione in ActiveCampaign in base ai messaggi ricevuti.
Scelta preferibile per: piccole e medie imprese che vogliono integrare WhatsApp senza API, con un setup più semplice.
Plugin e strumenti terzi per automazioni rapide
Esistono strumenti come BotSpace, AiSensy e SleekFlow, che facilitano l’integrazione tra WhatsApp Business e ActiveCampaign senza richiedere API. Questi strumenti permettono di:
- Creare chatbot personalizzati per rispondere automaticamente ai clienti e inviarli a una sequenza di ActiveCampaign.
- Monitorare le risposte dei clienti e attivare segmentazioni specifiche.
Scelta preferibile per chi vuole sfruttare WhatsApp con automazioni rapide senza configurazioni complesse.
ActiveCampaign suggerisce poi diverse integrazioni con WhatsApp Business tramite provider come MessageBird, Spoki e WhatsCampaign, ognuna con funzionalità specifiche a seconda dell’ambito di applicazione. Vediamo come si differenziano e quando è meglio utilizzarle.
MessageBird – Per automazione avanzata e supporto clienti
MessageBird è una piattaforma di comunicazione omnicanale che integra WhatsApp API con ActiveCampaign, offrendo una soluzione completa per automazione, customer support e vendite. In particolare questa piattaforma:
- Automatizza le risposte ai clienti usando chatbot e flussi personalizzati.
- Invia messaggi personalizzati in base a tag, liste e comportamenti registrati in ActiveCampaign.
- Centralizza la gestione delle conversazioni su WhatsApp, SMS, email e altri canali in un’unica dashboard.
Ideale per: aziende con un alto volume di clienti che vogliono automatizzare il customer support e creare campagne di nurturing su WhatsApp.
Spoki – Per lead generation e conversioni via WhatsApp
Spoki è pensato per le aziende che vogliono acquisire lead e convertire clienti direttamente su WhatsApp attraverso funnel automatizzati e campagne di marketing.
- Crea sequenze di messaggi automatici su WhatsApp in base a eventi di ActiveCampaign (es. iscrizione a una lista, acquisto, abbandono carrello).
- Usa messaggi interattivi con CTA per aumentare le conversioni.
- Segmenta i clienti in ActiveCampaign in base alle loro risposte su WhatsApp.
Ideale per e-commerce e business digitali che vogliono trasformare WhatsApp in uno strumento di vendita, migliorando la lead nurturing e il tasso di conversione.
WhatsCampaign – Per campagne di massa e promozioni
WhatsCampaign è una soluzione specifica per l’invio massivo di messaggi su WhatsApp, utile per campagne di marketing e comunicazioni su larga scala.
- Invia messaggi promozionali in bulk a liste segmentate in ActiveCampaign.
- Utilizza modelli di messaggi pre-approvati da WhatsApp per garantire un alto tasso di consegna.
- Monitora statistiche e tassi di apertura direttamente dalla piattaforma.
Ideale per aziende che vogliono inviare offerte, notifiche e promozioni su larga scala, mantenendo un contatto diretto con i clienti.
Quale integrazione scegliere?
- Se il tuo obiettivo è scalabilità e automazione avanzata, l’API di WhatsApp Business è la scelta migliore.
- Se vuoi avviare un’integrazione senza troppa complessità, Zapier è un’ottima soluzione intermedia.
- Se cerchi un’alternativa rapida senza programmazione, strumenti terzi come BotSpace sono una scelta pratica.
- Scegli MessageBird se il tuo focus è customer support e automazione avanzata.
- Spoki se vuoi generare e convertire lead con sequenze personalizzate.
- WhatsCampaign se devi inviare messaggi promozionali su larga scala.
Sincronizzare i contatti tra WhatsApp e ActiveCampaign
Quale che sia la tua integrazione, per farla funzionare, devi assicurarti che i dati dei tuoi contatti siano sincronizzati tra i due strumenti.
Passaggi per la sincronizzazione:
- Raccogli il consenso per WhatsApp. Secondo il GDPR, devi ottenere il permesso degli utenti per contattarli su WhatsApp. Puoi farlo con un modulo di opt-in su ActiveCampaign.
- Aggiungi il numero di WhatsApp ai contatti ActiveCampaign. Crea un campo personalizzato “Numero WhatsApp” in ActiveCampaign e sincronizzalo con la tua lista.
- Automatizza l’aggiornamento dei contatti.
- Segmenta i contatti in base alle preferenze. Se un utente preferisce WhatsApp rispetto all’email, puoi adattare le tue comunicazioni di conseguenza.
Impostare trigger e automazioni tra email e WhatsApp
Una volta collegato WhatsApp a ActiveCampaign, puoi creare workflow automatici per migliorare il coinvolgimento dei tuoi utenti.
Esempi pratici di automazione:
- Lead magnet + WhatsApp follow-up. Un utente scarica un ebook, riceve un’email di conferma, e dopo 24 ore, riceve un messaggio WhatsApp con un suggerimento utile sul contenuto.
- Reminder di webinar o eventi. Un utente si registra a un webinar, riceve un’email di conferma e qualche ora prima del giorno fissato riceve un messaggio WhatsApp di reminder con il link per partecipare.
- Recupero carrello abbandonato. Un cliente lascia un prodotto nel carrello, riceve un’email dopo 2 ore e se non acquista, dopo 24 ore riceve un messaggio WhatsApp con un’offerta speciale.
- Follow-up post-vendita. Dopo un acquisto, il cliente riceve una mail di conferma e dopo 3 giorni, riceve un messaggio WhatsApp con una guida all’uso del prodotto.
In ActiveCampaign l’integrazione è facile usando segmenti e tag per inviare ad esempio messaggi WhatsApp solo agli utenti più coinvolti, evitando di infastidire chi non ha interagito con le tue comunicazioni.
KPI da monitorare
Qualunque sia l’integrazione scelta per collegare WhatsApp Business con ActiveCampaign, il successo del canale si misura attraverso una serie di KPI chiave.
- Tasso di apertura. Misura la percentuale di utenti che aprono i messaggi ricevuti su WhatsApp.
- Tasso di risposta. La percentuale di utenti che rispondono ai messaggi ricevuti.
- Tempo medio di risposta. Misura quanto tempo impiega un cliente a rispondere a un messaggio ricevuto.
- Tasso di conversione. Misura quante conversazioni su WhatsApp portano a un’azione desiderata, come un acquisto o una prenotazione.
- Tasso di abbandono delle conversazioni. Misura quanti utenti interrompono l’interazione senza completare un’azione.
- Tasso di crescita dei contatti. Misura quanti nuovi utenti si iscrivono alle comunicazioni WhatsApp.
- Customer Satisfaction. Misura la soddisfazione dei clienti dopo l’interazione su WhatsApp, tramite sondaggi o punteggi (1-5 stelle).
WhatsApp Business: come integrarlo in un sistema di marketing automation in conclusione
Come hai visto, integrare WhatsApp business e WhatsApp API nel tuo sistema di automation marketing è altamente consigliabile per offrire immediatezza e precisione ai tuoi messaggi verso i clienti. Quello che devi fare è creare una integrazione completa e fluida nella quale il sistema si occuperà di inviare messaggi tempestivi, mentre a te non resterà che analizzare le giuste KPI per ottimizzare e incrementare ulteriormente l’efficacia di questo strumento.