Come usare la nuova funzione “Obiettivi aziendali” di ActiveCampaign
Chi fa marketing automation negli ultimi anni si è trovato a fronteggiare due problemi opposti: troppi dati da un lato e troppa dispersione dall’altro. Ogni canale, email, automazioni, moduli, SMS, annunci, produce i propri numeri, ma nessuno di questi ti dice se nell’insieme, stai andando nella direzione giusta. L’unico indicatore in questo senso è il ROI complessivo, o il ROAS di una singola campagna, ma si tratta comunque di analizzare singole campagne e solo a posteriori, poterne verificare il risultato. Ad esempio, sai che il tasso di apertura è al 40%, ma non sai se questo, da solo, si sta già traducendo in più vendite, e soprattutto, non lo sai in tempo reale. Con la nuova funzione “Obiettivi aziendali”, ActiveCampaign prova a risolvere proprio questo: creare un collegamento diretto e visibile tra ciò che fai nel marketing e i risultati reali del business, in tempo reale, con una apposita ed esclusiva dashboard.

Cosa sono gli Obiettivi aziendali
Gli Obiettivi sono uno strumento integrato nella piattaforma che ti consente di monitorare se le tue attività di marketing stanno portando ai risultati che contano, passo per passo, step per step, in un lasso di tempo preciso, guardando tutte le campagne correre insieme.
Non più “quanti hanno aperto”, ma “quanti hanno fatto ciò che volevi che facessero” in base al tuo piano.
Ogni obiettivo che viene fissato non è un intento generico, ma un risultato che tu consideri un passo avanti verso l’obiettivo finale.
Come funziona “Obiettivi aziendali”
Per capirci è un po’ come quando in Google Analytics fissavi l’obiettivo conversioni, dicendo al sistema di monitorare la Thank You page. Ogni visualizzazione di quella pagina segnava una conversione. Business goal funziona così, a livello potenziato per tutta una serie di obiettivi e, come detto, in tempo reale.
Quali sono questi obiettivi?
- Conversione: è l’azione che rappresenta il “successo” all’interno di una singola campagna. Può essere un invio di modulo, un click su un link, un acquisto, un’iscrizione.
- Obiettivo: è il contenitore che raggruppa una o più conversioni e tiene traccia del loro raggiungimento.
- Attività collegate: tutte le campagne, automazioni, moduli o messaggi che concorrono a quel risultato.
La Dashboard dedicata mostra in tempo reale come stai andando rispetto all’obiettivo: progressi, percentuali, trend, migliori fonti di conversione.
Come impostare “Obiettivi aziendali”
1. Definisci il risultato che vuoi raggiungere
Tutto parte da una domanda semplice: cosa vuoi ottenere? Più iscritti? Più richieste di preventivo? Più acquisti ricorrenti?
La risposta a questa domanda sarà la base per creare la conversione. Nel pannello di ActiveCampaign, vai su Impostazioni → Conversioni → Crea conversione e definisci l’evento che segna il raggiungimento del risultato.
Puoi tracciare:
- L’invio di un modulo (es. “Richiedi preventivo”).
- Un click su un link specifico (es. “Vai al checkout”).
- Una pagina di ringraziamento (es. “Grazie per l’acquisto”) o una qualunque pagina visualizzata ma per te importante.
- Un evento personalizzato se usi integrazioni avanzate.
Ogni volta che un contatto compie quell’azione, ActiveCampaign la registra come conversione (maggiori info su come creare conversioni)
2. Crea l’obiettivo
Ora che hai definito la conversione, puoi creare l’obiettivo vero e proprio. Vai su Report → Obiettivi aziendali → Crea obiettivo e compila i campi:
- Nome (es. “Aumentare richieste preventivo trimestrali”).
- Descrizione (es. “Monitorare l’impatto delle automazioni e delle campagne email sulle richieste di preventivo”).
- Conversione collegata (scegli quella appena creata).
- Data di scadenza (opzionale ma consigliata, come spieghiamo più avanti).
- Colore identificativo (utile per organizzare visualmente diversi obiettivi).
Ogni obiettivo può tracciare fino a 5 conversioni diverse.
3. Collega le attività
A questo punto si tratta di dire a ActiveCampaign “da dove” possono arrivare queste conversioni.
Puoi collegare:
- Automazioni specifiche (es. funnel di benvenuto, nurture sequence, campagne di recupero).
- Campagne one-shot (newsletter, promozioni stagionali).
- Moduli di iscrizione.
- Messaggi SMS o notifiche.
Questo passaggio è fondamentale: permette ad ActiveCampaign di capire quali parti del tuo marketing stanno spingendo davvero verso l’obiettivo.
4. Monitora in tempo reale
Una volta configurato tutto, la dashboard dell’obiettivo mostra:
- La percentuale di completamento (quanti contatti hanno raggiunto la conversione rispetto al target).
- I trend nel tempo.
- Le attività che stanno performando meglio.
- Il tempo medio necessario per completare la conversione.
È una visuale che semplifica tutto: puoi capire a colpo d’occhio se stai andando bene, se una campagna si è spenta, o se un’automazione sta rendendo più del previsto.
I vantaggi reali per chi fa marketing automation
Perché questa funzione è così importante? Perché consente di ricondurre l’intera strategia di marketing automation a un sistema di risultati concreti e misurabili.
DI conseguenza ottieni:
- Decisioni più rapide: invece di interpretare 5 report diversi, guardi un solo indicatore: l’andamento dell’obiettivo.
- Allineamento tra marketing e business: non stai più ottimizzando “email” o “aperture”, ma obiettivi aziendali.
- Priorità chiare: se un’attività non contribuisce a nessun obiettivo, probabilmente è da rivedere.
- Valutazione reale del ROI: puoi vedere quali automazioni generano conversioni e quali no.
In sostanza, la funzione “Obiettivi” porta il marketing automation a un livello di consapevolezza superiore.
Gli errori da evitare
Ogni funzione nuova porta con sé il rischio di usarla male. Ecco gli errori più comuni da evitare se vuoi ottenere risultati veri.
1. Obiettivi troppo vaghi
Scrivere “aumentare le vendite” non è un obiettivo, è una speranza. Serve una conversione precisa e misurabile. “Completare il checkout” è un obiettivo. “Vendere di più” no.
2. Troppe attività collegate
Collegare ogni automazione e ogni email che hai creato non ti aiuta. Meglio partire con 1-2 attività chiave, misurare i risultati e poi ampliare.
3. Conversioni poco significative
Misurare un “click” non sempre ha senso. Meglio scegliere azioni che corrispondono a un vero avanzamento nel funnel: richiesta, prenotazione, acquisto.
4. Mancanza di scadenza
Gli obiettivi hanno senso se li collochi nel tempo. Un trimestre, una stagione, una campagna: serve un orizzonte preciso per dare significato ai dati.
5. Nessuna revisione periodica
La funzione “Obiettivi” è utile solo se la guardi spesso. Monitorare una volta ogni tre mesi non serve. Va seguita come un cruscotto di bordo: guardi, aggiusti, correggi.
Caso d’uso: aumentare le richieste di preventivo per un sito di viaggi per famiglie
Per capire come funziona nella pratica, immaginiamo un portale di viaggi che propone weekend e vacanze educative per famiglie.
In questo caso l’’obiettivo è chiaro: aumentare le richieste di preventivo dai moduli del sito.
1. Creare la conversione
Si va su Impostazioni → Conversioni → Crea conversione.
- Nome: “Richiesta preventivo”.
- Tipo: invio modulo.
- Modulo collegato: quello presente nelle pagine che contengono le schede di hotel, b&b, agriturismi e che offrono la possibilità di ottenere un preventivo.
Ogni volta che un utente compila quel modulo, ActiveCampaign segnerà una conversione.
2. Creare l’obiettivo
A questo punto, da Report → Obiettivi aziendali → Crea obiettivo, si imposta:
- Nome dell’obiettivo: “Aumentare richieste preventivo estate 2025”.
- Descrizione obiettivo: “Monitorare l’impatto delle automazioni di benvenuto, della newsletter e delle campagne stagionali”.
- Conversione collegata: “Richiesta preventivo”.
- Scadenza: “30 settembre 2025”
- Colore identificativo: arancione
3. Collegare le attività
Le attività che vado a collegare sono le seguenti:
- La newsletter che contiene proposte di soggiorno negli hotel e nelle altre strutture.
- L’automazione di benvenuto che guida i nuovi iscritti verso le offerte, tra cui quella degli hotel.
- Una campagna stagionale “Scopri le offerte dei family hotel estate 2025” che conducono alle schede degli hotel.
Collegandole all’obiettivo, ActiveCampaign potrà misurare quali di queste generano effettivamente più richieste di preventivo e anzi, quante di queste stanno generando richieste di preventivo e in che misura.
4. Monitorare la dashboard
Dopo poche settimane, la dashboard dell’obiettivo inizia a popolarsi di dati. Vedi quante richieste arrivano ogni giorno, quali campagne contribuiscono di più e se il trend è in crescita o in calo.
Esempio:
- Automazione di benvenuto → 45% delle richieste.
- Newsletter mensile → 30%.
- Campagna stagionale → 25%.
A colpo d’occhio, sai dove investire tempo e risorse, dove migliorare, dove incrementare un risultato già buono.
5. Ottimizzare le campagne
In questo caso, da questi dati emergono due spunti:
- L’automazione di benvenuto funziona molto bene: conviene aggiungere una seconda email con offerte mirate.
- La campagna stagionale è poco incisiva: forse va migliorato il copy o la call to action.
L’obiettivo serve esattamente a questo: farti capire dove agire per aumentare i risultati.
6. Valutare il risultato finale
Alla fine del trimestre, l’obiettivo mostra che hai raggiunto l’85% del target: 340 richieste di preventivo su 400 previste. Un dato concreto, leggibile, collegato direttamente alle tue attività di marketing.
Non un “tasso di apertura” o un “click rate”, ma un numero che racconta un impatto reale sul business.
In questa pagina trovi maggiori approfondimenti sugli obiettivi aziendali.
Gli obiettivi di Active Campaign in conclusione
La nuova funzione “Obiettivi aziendali” non è solo un aggiornamento di ActiveCampaign: è un cambio di mentalità. Ti obbliga a pensare in termini di risultati, non di attività. E se usata bene, può diventare uno strumento strategico per imprenditori e marketer che vogliono raggiungere traguardi misurabili.
Non serve essere grandi aziende per usarla: basta un obiettivo chiaro, una conversione ben definita e la costanza di monitorare i dati.














