9 Trucchi da usare per il copy delle tue email
Il web trabocca sempre di più di informazioni e sollecitazioni di ogni tipo e conquistare l’attenzione degli utenti è la vera battaglia da combattere. Non basta più inviare informazioni utili, personalizzate e pertinenti con gli interessi dell’utente, questa è condizione necessaria ma non sufficiente. È cruciale fare in modo che l’utente legga effettivamente le informazioni, le comprenda e che compia le azioni che gli chiediamo di fare, nel brevissimo tempo in cui abbiamo conquistato la sua attenzione. I contenuti utili e pertinenti aiutano a compiere questa missione, tuttavia non è mai sbagliato ricorrere a qualche trucco nel copy delle tue email, per portare a termine la mission-lettura dei contenuti.
La battaglia per l’attenzione
Tra lavoro e passioni personali una persona riceve ogni giorno in media 126 email al giorno, oltre 630 a settimana). Cercare di convincerla ad aprirle e leggerle costituisce la sfida primaria per qualunque azienda che faccia del content marketing la sua strategia.
Non sono poche le aziende che perdono in partenza questa sfida. Di tutte le email che riceviamo, apriamo solo il 22.8% in media, e clicchiamo sui link appena per il 3.5%.
E la battaglia per l’attenzione è destinata ad aumentare nel futuro. Recenti studi dimostrano che entro il 2025 il volume dovrebbe raggiungere i 376,4 miliardi di email inviate al giorno, con gli utenti di posta elettronica che raggiungeranno l’incredibile cifra di 4,6 miliardi a livello globale.
Attirare l’attenzione dell’utente e convincerlo ad aprire l’email è la battaglia da vincere. L’arma più potente per vincere questa guerra è e rimane la qualità dei contenuti.
Il valore delle informazioni che inviamo è imprescindibile e fondamentale per creare una relazione stretta con l’utente e il cliente, relazione a sua volta necessaria per abbattere le barriere di diffidenza all’acquisto.
Contenuti e customer experience marketing
Intrattenere l’utente, trasformarlo in cliente, mantenerlo coinvolto tra un acquisto e l’altro, inviargli offerte e coupon per incentivarlo a comprare, mantenerlo soddisfatto con un supporto clienti efficace e risolutivo, sono tutti obiettivi del Customer experience marketing, forma di marketing digitale progettata “intorno al cliente” al fine di tenerlo sempre “caldo” e “coinvolto”.
E il mezzo più efficace per farlo, molto più di altri canali di marketing, è principalmente l’email.
Quali email inviare
La Newsletter. È il contenuto principale, la regina delle email finalizzate a costruire una relazione. Ne abbiamo parlato in diverse occasioni, come strumento per vendere, per informare (anche senza dover produrre contenuti in proprio oppure senza ospitare link), per ottenere abbonati, per trasformare i tuoi clienti in fan del tuo brand e ottenere altri clienti.
Le email con offerte e coupon. Sono degli ottimi strumenti per aumentare le vendite. Basate sull’automation marketing (email automatizzate), partono in automatico ogni qualvolta l’utente compie un certo tipo di comportamento. Puoi inviare proposte di acquisto in upsell, fare veri e propri lanci di prodotto, lanciare programmi referral per i migliori clienti.
Sequenze di email. Con l’automation marketing, attraverso software come ActiveCampaign, puoi comunicare la tua mission aziendale in forme narrative accattivanti, come la sequenza di benvenuto, la soap opera sequence, controllare la soddisfazione dei tuoi clienti dopo che hanno acquistato un prodotto, una sequenza per recuperare carrelli abbandonati.
9 Trucchi da usare per il copy delle tue email
Se questa è la situazione saper scrivere un’email in grado di attirare l’attenzione è fondamentale. Per aumentare l’open rate e il tasso di lettura (e di click) delle tue email puoi utilizzare piccoli trucchi ed espedienti per spingere il tuo pubblico un po’ distratto ad aprire e leggere le tue email
Considera che i trucchi di cui parliamo sono da prendere con le molle. Nel senso che non devi mai abusarne, né considerarli una strategia. Si tratta di trucchi, piccoli accorgimenti che non possono sostituire contenuti di qualità, ma che possono essere usati come “truppe complementari” da usare in casi particolari (ad esempio nelle campagne di re-engagement, quando si tratta di risvegliare qualche utente dormiente) ma delle quali non devi abusare per non correre il rischio di infastidire o irritare l’iscritto alla tua lista (leggi: disiscrizione).
Abbiamo diviso l’argomento in due categorie. Trucchi per l’ headline (l’oggetto dell’email) e trucchi nel copy vero e proprio (il corpo del testo).
Trucchi da utilizzare nell’headline
L’oggetto (headline) dell’email è un elemento fondamentale per l’open rate della tua lista marketing. Il 64% degli utenti infatti, apre l’email solo in base alla qualità dell’oggetto.
Scriverlo in modo accattivante è quindi un comandamento assoluto. I trucchi da utilizzare sono essenzialmente 5.
- Headline interrotta.
- Usare il pre-header.
- Usare i numeri (anche e soprattutto le percentuali).
- Usare il “Re:”
- L’errore grammaticale.
L’headline interrotta
Tra tutti i tipi di oggetto che può stimolare curiosità, quello intenzionalmente interrotto e diviso in due parti, suscita curiosità e cattura l’attenzione.
La prima parte della frase compare nell’oggetto ma non è completa, e termina con i classici… tre puntini. Per leggere l’intera frase, l’utente deve aprire l’email e naturalmente, la prima cosa che deve leggere è la parte finale dell’oggetto.
Una cosa tipo:
“Ecco cosa devi fare per ottenere questo sconto del 70%…”. Per poi inziare il testo dell’email con le istruzioni per ottenere lo sconto.
Puoi divertirti a giocare con varie formule: domanda-risposta, argomento uno e argomento due, vantaggio principale-call to action eccetera.
Attenzione alle anteprime delle email
Nota che la maggior parte dei client di posta rendono visibili, nell’elenco della posta in arrivo, non solo mittente e oggetto della email, ma anche una piccola anteprima contenente l’inizio della prima riga del testo interno.
Di conseguenza se stai utilizzando la tecnica dell’headline interrotta al fine di far aprire l’email, assicurati di scrivere una prima parte dell’oggetto abbastanza lunga da coprire tutto lo spazio di anteprima, altrimenti la seconda parte della frase sarà comunque visibile in anteprima, rovinando l’effetto sorpresa.
In alternativa, puoi giocare con il trucco seguente, ovvero utilizzare il pre-header.
Il pre-header
Il pre-header è una funzione che ormai offrono tutti i software di email marketing. In pratica invece di lasciare che sia il software a leggere la prima frase del testo interno e a riportarla nell’anteprima, si può scegliere di occupare quello spazio con una frase ulteriore compilando una stringa ulteriore di testo, chiamata pre-header o nel caso del software ActiveCampaign “intestazione”.
Ormai tutti i software di email marketing offrono, oltre all’oggetto, anche il campo pre-header. Compilando questo campo, il software pubblicherà, dopo l’oggetto, la frase che hai scelto e non la prima riga del copy. Il pre-header comparirà solo nell’anteprima dell’email e non nel copy.
La cosa migliore da fare è combinare oggetto e pre-header per farli funzionare assieme.
Come ad esempio:
Oggetto: Il tempo sta per scadere. Pre-Header: approfitta subito delle offerte pensate per te..
Oggetto: Oggi solo buone notizie! Pre-header: Salta la coda e prendi il giradischi con il 30% di sconto.
Numeri e percentuali nell’oggetto
I numeri sono i migliori amici dell’oggetto della tua email. I test A/B condotti dalla piattaforma di posta elettronica Campaign Monitor hanno rilevato che le righe dell’oggetto con numeri hanno ottenuto un tasso di apertura migliore del 57% rispetto a quelle senza.
“Ad esempio, quando abbiamo testato A/B “3 passaggi per misurare il successo del tuo email marketing con Google Analytics” rispetto a “Come misurare il successo del tuo email marketing con Google Analytics”, la riga dell’oggetto con un numero ha ottenuto un 57% di aumento delle aperture”.
Quindi, ove possibile, utilizza i numeri per rendere più specifica la riga dell’oggetto. Per esempio:
- 30 modi per costruire la tua mailing list.
- 3 passaggi per inviare bellissime campagne e-mail con Canvas.
- 10 e-mail di annuncio del prodotto esaminate per la conversione.
Le percentuali
Le persone adorano le statistiche perché consentono loro di comprendere meglio il contenuto della tua email. Di conseguenza, statistiche e percentuali nella riga dell’oggetto è una buona mossa per attirare l’attenzione del tuo lettore e convincerlo ad aprire le tue email.
Fai attenzione però a non pubblicare statistiche e percentuali fuorvianti o peggio, dare i numeri al lotto. Potrebbe costarti la fiducia dei tuoi clienti. Cerca di pubblicare numeri reali che forniscano informazioni rilevanti per il tuo cliente.
Per aumentare l’open rate deve trattarsi di percentuali molto interessanti per il lettore. “Aumenta del 2% il tuo open rate” non avrà l’effetto che potrà avere: “aumenta il tuo open rate “del 168%”.
Questo non significa che devi sparare numeri al lotto. Si tratta solo di leggere per bene le statistiche e di estrapolare percentuali che possano in qualche modo catturare l’interesse del lettore.
Oggetto combinato con numeri e percentuali
Puoi ottenere un “effetto multiplo”,combinando oggetto e pre-header e usare le percentuali.
Se ad esempio invii una email con oggetto: “I 7 trucchi per aumentare il tuo open rate” e come pre-header ci scrivi “aumenta del 168% le tue conversioni”, be’ puoi star certo che sarà una email molto letta.
Usare il “Re:”
Ad esempio, inviare un’email con oggetto: “RE: ecco quello che ti stai perdendo” Con questo trucco nell’oggetto dell’email si fa credere all’utente che quella che sta vedendo è una email di risposta, ovvero che si tratta di una discussione precedente a cui lui ha già risposto. E ovviamente, di primo acchitto, aprirà sicuramente l’email. Salvo però poi accorgersi che non c’è alcun thread.
Questo trucco va usato? Con molta molta cautela. Quando l’utente si accorge che non c’è nessun thread precedente, nessuna email di risposta, il rischio è che si irriti fortemente e magari si disiscriva o peggio segnali il mittente come spam. Del resto a nessuno piace essere preso in giro.
Ma c’è un caso in cui potresti usare questo trucco, senza barare.
Il supporto clienti
Quando l’email riguarda o fa riferimento a un precedente contatto avvenuto tra utente e azienda, ad esempio un’interazione con il supporto clienti. L’utente ha interpellato il supporto che ha risposto con un agente o con un bot e la conversazione si è chiusa con una promessa di risposta che avverrà dopo un determinato accertamento. In questo caso è lecito mettere come oggetto: “Re: la soluzione al tuo problema”, senza correre il rischio che l’utente si irriti, anzi, probabilmente ne resterà piacevolmente sorpreso.
Puoi quindi utilizzare questo trucco in tutte le email di follow-up, cioè in seguito ad un contesto reale che ha visto quel cliente effettivamente coinvolto, da supporto clienti al carrello abbandonato, e magari anche quelle automatiche derivanti dal site tracking.
L’errore grammaticale
Della serie “strano ma vero”, l’errore grammaticale comporta un tasso di apertura maggiore. Il perché è abbastanza intuitivo. L’errore grammaticale, specialmente se plateale e vistoso, attira l’attenzione e provoca sorpresa e ilarità nel lettore, inducendolo ad aprire l’email per controllare se ce ne sono altri, capire se il copywriter si è sbagliato, e se magari va avvertito dell’errore commesso.
In ogni caso, l’errore fa sì che più persone aprano l’email. E se è vero che la maggior parte degli esperti sconsiglia questo tipo di trucco, è anche vero che secondo un sondaggio di Linguix Blog il 73,7% apre ugualmente le email contenenti errori grammaticali e/o errori di battitura.
Vale la pena utilizzare questo trucco? Come per il precedente, dipende dal tipo di business che stai gestendo e dallo stile e tono di voce che utilizzi per comunicare con i tuoi utenti e clienti.
In caso di contesto informale, stile di comunicazione ironica e spiritosa, un trucco del genere non solo non irrita la platea ma al contrario può risultare una trovata piacevole, specialmente se inizi l’email dicendo: “l’ho fatto apposta, volevo vedere se eravate attenti” eccetera.
Trucchi all’interno del copy
Così come per la riga dell’oggetto, anche nel body, nel corpo del testo possiamo usare alcuni trucchi diretti, in questo caso, non a far aprire l’email, che evidentemente è già stata aperta, ma a favorire la lettura, la comprensione del testo e il coinvolgimento emotivo del lettore, con l’obiettivo finale di aumentare i click sulle call to action, o semplicemente a migliorare la comunicazione.
Puoi usare almeno 4 trucchi:
- Accorgimenti per la scansione del testo.
- Usare i bullet point.
- Usare i P.S.
- Usare il nome di battesimo in mezzo al testo e non all’inizio
Accorgimenti per la scansione del testo
Molto velocemente. È il modo in cui gli utenti leggono i testi sul web (comprese le newsletter e le email). Già, i tuoi preziosi contenuti, quelli che hai prodotto con fatica, vengono consumati e accantonati in pochi secondi. Questo perché quando scorrono i testi, i nostri occhi si muovono a velocità incredibile attraverso il corpo del testo di newsletter ed email secondo uno schema molto diverso da quello che hai imparato a scuola.
Per scoprire come gli utenti leggono un testo, immagina la lettera F maiuscola. Gli utenti prima leggono con un movimento orizzontale, solitamente lungo la parte superiore dell’area del contenuto (la barra superiore della F).
Successivamente, gli utenti si spostano leggermente verso il basso nella pagina e poi leggono in un secondo movimento orizzontale che in genere copre un’area più breve rispetto al movimento precedente.
Questo elemento aggiuntivo forma la barra inferiore della F. Infine, gli utenti scansionano il lato sinistro del contenuto con un movimento verticale. Quest’ultimo elemento forma la radice della F.
Le implicazioni del modello F
- Gli utenti non leggeranno mai completamente il tuo testo in modo parola per parola. La lettura esaustiva è rara. Sì, alcune persone leggono di più, ma la maggior parte no.
- I primi due paragrafi del tuo testo devono indicare le informazioni più importanti. C’è qualche speranza che gli utenti leggano effettivamente questo materiale, anche se probabilmente leggeranno più del primo paragrafo che del secondo.
- Utilizza sempre sottotitoli, paragrafi e punti elenco con parole contenenti informazioni che gli utenti noteranno durante la scansione del lato sinistro del contenuto nella radice finale del loro comportamento F. Leggeranno la terza parola su una riga molto meno spesso delle prime due parole.
Da questo discendono importanti regole di scrittura, che abbiamo descritto in questo articolo su come si scrive una newsletter.
La cosa peggiore che puoi fare in una newsletter o in una email è pubblicare un blocco di testo (in gergo “mattone”), senza i necessari spazi bianchi, senza una interlinea ariosa e soprattutto senza una “mappa” di contenuti importanti (quelli che vuoi che gli utenti leggano) accuratamente disposti nel testo.
Quindi con un accurato uso degli “a capo” tra i paragrafi, con l’utilizzo di titoli e sottotitoli, un uso accurato dei neretti, e con gli altri accorgimenti di cui parliamo adesso, allo scopo di facilitare la lettura all’utente e di permettergli di assimilare i concetti importanti del contenuto, anche in caso di lettura veloce.
I bullet point
Utilizzare gli elenchi puntati o numerati è un ottimo modo per comunicare concetti importanti e trasmetterli anche all’utente che legge veloce e saltando da una parte all’altra del testo.
Sono inoltre particolarmente utili quando vuoi spingere l’utente a compiere le azioni che ti interessano, come nel caso delle call to action o per un elenco di link ad articoli sui quali vuoi che cllicchino, o per mettere in chiaro subito i principali vantaggi o benefici della newsletter che stai inviando.
Infine gli elenchi puntati sono anche il formato perfetto per qualsiasi dato o sondaggio che desideri includere.
Usare il P.S.
All’utilizzo del post scriptum nelle newsletter e nelle email – trucco fondamentale in grado di catturare notevolmente l’attenzione – abbiamo dedicato un intero articolo che puoi leggere qui.
Qui ci limitiamo a dire che utilizzare il post scriptum nel copywriting fa sì che oltre il 90% dei destinatari di una email, leggerà prima il P.S. prima ancora del testo.
Ciò lo rende cruciale per i risultati e le conversioni desiderate.
Usare %FIRSTNAME% in mezzo al testo e non all’inizio
Ormai tutte le newsletter e le email commerciali, perfino le più disastrate, sono personalizzate all’inizio con il nome del destinatario. È tutto un “ciao Giovanni”, “ciao Marco”, “ciao Antonio”.
Il tag spesso viene inserito anche nell’oggetto dell’email, in questo modo:
E va bene. Sono tanti gli studi che dimostrano che inserire il nome dell’utente nelle comunicazioni a lui destinate crea familiarità, diminuisce le distanze tra mittente e destinatario e diminuisce la diffidenza che è la principale barriera alle successive azioni dell’utente.
Però ormai lo strumento è abusatissimo, non ci fa caso quasi più nessuno e in tempi recenti non sono poche le newsletter che all’atto dell’iscrizione non chiedono più nome e cognome ma solo l’indirizzo email. A quanto pare queste aziende non pensano di danneggiarsi rinunciando al “ciao Nome”.
Per questo suggeriamo di utilizzare comunque questo tag, ma in modo diverso dagli altri, inserendolo non all’inzio dell’email ma dopo, all’interno del testo. È un piccolo tocco di classe, in quanto in primo luogo l’utente che abbiamo visto legge molto velocemente, probabilmente noterà il suo nome all’interno del testo, e si soffermerà a leggere attentamente. Chiedendosi anche se è un caso o l’hai fatto proprio apposta. In ogni caso, dandoti la sua preziosa attenzione.
Questo trucco crea un impatto molto maggiore sull’attenzione dell’utente a tutto vantaggio della tua comunicazione, specie se avrai l’accortezza di farlo, subito prima di inserire un concetto importante o una call to action che con questo trucchetto, avrà molte più possibilità di essere letto.
9 Trucchi da usare per il copy delle tue email in conclusione
Come hai visto, nel mare magnum di informazioni che oramai sommerge chiunque, la battaglia dell’attenzione è quella che chi fa marketing con contenuti e email, deve assolutamente vincere. Questi piccoli trucchi possono aiutare le tue “truppe di contenuto” a dare il meglio, ma ricorda che non saranno questi espedienti a vincere la guerra.
Concentrati sulla qualità. Dei tuoi contenuti, dei tuoi prodotti, della tua mission aziendale. A lungo andare solo così tornerai dal campo di battaglia vincitore.