8 Trend di marketing digitale nel 2023
Quali saranno i trend di marketing digitale in questo 2023? In generale, si prevede che le aziende saranno interessate soprattutto alla personalizzazione del marketing verso il cliente, da ottenere attraverso esperienze di acquisto soddisfacenti ed efficienti, unite ad una comunicazione trasparente e veritiera.
Nel 2023 all’interno di una rete internet straripante di proposte d’acquisto, il cliente è circondato da decine, o anche centinaia di sollecitazioni e di messaggi pubblicitari ogni giorno a ogni ora. Puntare sull’assicurare al cliente una esperienza piacevole quando non esaltante, che parte molto prima dell’acquisto e termina molto dopo, è la frontiera che i marketer intendono raggiungere in questo 2023.
8 trend di marketing digitale nel 2023
Vediamo allora quali sono le tendenze principali su cui si focalizzeranno i marketer.
Contenuti generati dagli utenti
Lo User Generated Content, i post, i video, le recensioni, le opinioni, immessi in rete direttamente dagli utenti continueranno, aumentando di volume e di importanza. Questo tipo di contenuto è fondamentale per le aziende in quanto i messaggi sono percepiti dal pubblico che li osserva, come autentici e genuini, lontani dal marketing e dalla pubblicità, con una efficacia di molto superiore a qualsiasi altra comunicazione aziendale.
L’UGC è quindi una forma di marketing che le aziende cercheranno di replicare ogniqualvolta sia possibile, anche sollecitando e incentivando i clienti a farlo.
(Dell’importanza dell’UGC, e di come incentivare i clienti a diventare fan e testimonial dell’azienda, ne abbiamo parlato specificamente negli articoli dedicati a Come gestire e aumentare le recensioni e Come trasformare i clienti in fan).
Il messaggio del cliente è percepito come autentico e perciò credibile
L’autenticità dei messaggi paga e tanto. Il 60% dei marketer concorda sul fatto che l’autenticità e la qualità siano elementi ugualmente importanti per un contenuto di successo. E non esiste altro tipo di contenuto più autentico di quello prodotto da clienti soddisfatti (e anche da quelli insoddisfatti, che vanno recuperati e riconquistati, mostrando al pubblico che anche i clienti insoddisfatti sono importanti per l’azienda.
Il motivo di tanto successo è da ricondurre ormai alla natura del web, popolato da messaggi e informazioni di tutti i tipi, e in questo quadro i contenuti generati dagli utenti che conosciamo o di cui ci fidiamo, rappresentano una indispensabile bussola per orientarci nel mare dei prodotti in vendita.
Le persone alla fine si fidano dei loro amici, dei loro contatti, e anche di persone sconosciute delle quali leggendo le recensioni scoprono che queste erano mosse dai loro stessi obiettivi e desideri.
I contenuti dei clienti producono vendite
È per questo motivo che i consumatori sono 2,4 volte più propensi a considerare questi contenuti come autentici, credibili e vicini alla verità. Più di qualunque altro contenuto o pubblicità che possa varare l’azienda.
Recensioni, opinioni, post social sono anche incredibilmente influenti nelle fasi finali del viaggio dell’acquirente, quando la persona interessata è molto vicina a compiere l’azione che la porterà all’acquisto del prodotto. Quasi l’80% delle persone afferma che questi contenuti influiscono sulla loro decisione di acquisto.
Campagne generate con gli utenti
Per tutti questi motivi, è imperativo da parte delle aziende utilizzare questi contenuti (ovviamente con il consenso dei clienti) per realizzare campagne di marketing con annunci, spot, e post sui social media. Il risultato sarà straordinario rispetto a qualunque campagna di marketing classica.
GoPro invita a fare “Goproing”
In questo favoloso esempio di UGC di GoPro, si intuiscono le potenzialità del contenuto generato dagli utenti. Ai suoi clienti GoPro fornisce la piattaforma e gli strumenti necessari per uploadare e condividere le immagini e i video acquisiti con i propri dispositivi GoPro.
Gli utenti GoPro generano circa 6000 video al mese e l’azienda ogni giorno ne sceglie qualcuno, condividendolo sui propri canali. Inoltre “GoProing” è ora un nome (e un hashtag di Twitter) utilizzato per descrivere il fenomeno, mentre lo slogan del marchio è “Be a Hero”.
Nike Play for the world
Nel 2020 Nike ha lanciato la campagna “Play inside, play for the World”. Il video, interamente in bianco e nero e con largo uso di immagini statiche, mostra una serie di atleti professionisti e appassionati di sport alle prese con l’allenamento in casa. Lo scopo della campagna era celebrare l’atletismo e la resilienza durante la pandemia, invitando gli utenti a fare altrettanto.
La campagna ha incluso una grande quantità di contenuti generati dagli atleti e dalle persone comuni che mostravano come stavano rimanendo attivi e positivi durante il lockdown. La campagna ha generato un’enorme quantità di engagement sui social media e ha contribuito a mantenere la riconoscibilità del brand durante e nonostante un periodo difficile.
Le sfide di Samsung
Nel 2021, Samsung ha lanciato la campagna “Do What You Can’t” che incoraggiava gli utenti a condividere i loro successi e le loro sfide sui social media utilizzando l’hashtag ufficiale #DoWhatYouCant. La campagna ha incluso una serie di spot televisivi che mostravano i contenuti generati dagli utenti e ha generato un alto livello di engagement sui social media.
I nuovi frontmen aziendali sono i clienti
Sono gli utenti i nuovi front men aziendali. Non più l’imprenditore che promette, assicura, magnifica. Un cliente che in un video ha il prodotto in mano e invita gli altri a provarlo, non ha rivali nel mondo marketing di oggi.
E un’azienda che mostra una galleria di clienti contenti e felici, non può far meglio a livello di marketing.
Come convincere allora i clienti a produrre questi contenuti? Devi individuarli, ringraziarli, premiarli o gratificarli e lasciare che loro facciano il resto. Lo abbiamo spiegato in questo articolo su come trasformare i tuoi clienti in fan.
2. Strumenti di intelligenza artificiale
Nel periodo in cui scriviamo questo articolo è di gran moda ChatGPT, chatbot animato da una intelligenza artificiale con cui chiunque può dialogare. Si tratta di un esperimento voluto da Open AI, società che ha come mission quella di far uscire l’intelligenza artificiale dalle segrete stanze delle corporation per mostrarla al grande pubblico, permettendogli di conoscerla e di conversare con essa.
Ovviamente l’abbiamo provata anche noi e ci siamo in effetti stupiti quando per metterla alla prova le abbiamo sottoposto una sbobinatura di un nostro podcast che parlava dell’importanza del post scriptum nelle email.
Trattandosi di una sbobinatura il testo era confuso, senza punteggiatura e con diverse parole cambiate o incomprensibili. Tuttavia ChatGPT lo ha compreso e sistemato, sintetizzando correttamente il documento nei dieci punti che le avevamo chiesto di creare.
L’AI e i contenuti
ChatGPT sta dimostrando che le intelligenze artificiali sono ormai in grado di leggere e comprendere testi anche complessi, di effettuare sintesi o di generare altri contenuti. All’intelligenza si può chiedere di ideare e scrivere dei contenuti per qualunque canale, dalle email, ai social, al sito web.
E nel prossimo futuro, si potrà chiedere non solo contenuti, ma anche azioni come controllare il sito, notare quali clienti hanno comprato e cosa, scrivere loro delle email per convincerli a postare delle recensioni. Cioè non solo una fase di automation marketing, ma l’intero processo dell’automation marketing.
L’AI e la produttività
La crescita dell’Intelligenza Artificiale (AI) sta ponendo le basi per una maggiore efficienza in tutte le aziende. Si prevede che aumenterà la produttività aziendale fino al 40% entro il 2035. Prevedere che il marketing si interesserà e sarà interessato dall’intelligenza artificiale significa dire una ovvietà. Gli ambiti di applicazione sono praticamente infiniti.
Molte aziende adotteranno rapidamente soluzioni tecnologiche intelligenti per incoraggiare l’efficienza operativa e allo stesso tempo migliorare l’esperienza del cliente.
Gli utilizzi prevedibili sono molti. Tra i principali:
- Analisi dei dati: raccolta e analisi di grandi quantità di dati di marketing da varie campagne e programmi che altrimenti dovrebbero essere ordinati manualmente.
- Natural Language Processing (NLP): creazione di un linguaggio simile a quello umano per la creazione di contenuti, robot del servizio clienti, personalizzazione dell’esperienza e altro ancora.
- Media Buying: prevedere i posizionamenti pubblicitari e multimediali più efficaci per un’azienda al fine di raggiungere il pubblico di destinazione e massimizzare il ROI della strategia di marketing.
- Processo decisionale automatizzato: gli strumenti di marketing AI aiutano un’azienda a decidere quale strategia di marketing o di crescita aziendale utilizzare sulla base di dati passati o input di dati esterni.
Il servizio clienti intelligente
Il servizio clienti è un elemento cruciale per la considerazione e la soddisfazione del cliente. Il 96% dei consumatori valuta la sua qualità prima di decidere se rimanere o meno fedele a un’azienda.
Un servizio cruciale, dunque. Ma molte aziende, al contrario, lo snobbano o lo considerano solo un costo da minimizzare, non pensando invece a quanto sia un fattore determinante per il fatturato e i ricavi.
Quando l’azienda fornisce un servizio clienti eccezionale, fa molto di più che risolvere un semplice problema. Sta anche deliziando i propri clienti, rendendoli davvero felici e bene impressionati dalla qualità mostrata. E quando i clienti sono impressionati da ciò che fai, condividono quelle esperienze sui social media. E ogni recensione sui social media…(ritorna al punto uno).
Grazie all’intelligenza artificiale l’intero settore del servizio clienti potrebbe – anzi potrà, è solo questione di tempo – subire una vera e propria rivoluzione.
3. I video brevi
In quest’ultimo anno sui social c’è stata una proliferazione di video di tutti i tipi. Tra questi, gli short, i video brevi, sotto forma di reel, stories, video verticali. È la reazione di Internet e dei social a TikTok e ai suoi spaventosi tassi di crescita dovuti proprio ai video verticali e di breve durata.
“TikTok ha divorato Internet”: così ha titolato il Washington Post a fine 2022, raccontando come l’app abbia aperto la strada ad una nuova era di attenzione istantanea e parcellizzata, segnata dallo scroll continuo e da una relazione più intima e costante con le video star in formato verticale.
“In cinque anni l’app, una volta liquidata come moda passeggera, è diventata uno dei colossi più importanti, discussi, sofisticati e geopoliticamente complicati. Un fenomeno che si è assicurato una comprensione impareggiabile anche da un punto di vista culturale e nella quotidianità dei consumi online. Nessuna app è cresciuta più velocemente arrivando ad intercettare oltre il miliardo di utenti, con più di cento milioni di loro negli Stati Uniti”, ha scritto Drew Harwell sul Washington Post.
L’85% degli esperti di marketing afferma che i video sono una strategia efficace per attirare l’attenzione delle persone online. I clienti conservano il 95% delle informazioni dai video, rendendoli essenziali non solo per il marketing ma anche per stabilire un marchio forte.
Diamo un’occhiata alle statistiche di settore:
- L’uso di video brevi sui social media è in costante crescita.
- Qualsiasi cosa fino a 2 minuti e 30 secondi di lunghezza è considerata forma abbreviata.
- Circa il 51% dei marketer di video di breve durata ha aumentato i propri investimenti nel 2022.
- Il video in forma breve ha il ROI più alto di qualsiasi strategia di social media marketing al 30%
- Nel 2023, i video brevi dureranno in media 3 minuti e 23 secondi.
Qual è il motivo del successo del video breve?
Coinvolgimento elevato
Rispetto alle immagini statiche, i video post brevi tendono ad attirare più like, condivisioni e reazioni. L’utilizzo di video di breve durata per coinvolgere il pubblico di destinazione è una tattica di marketing digitale collaudata.
Informazioni rapide ed assimilabili
Nel mondo web che si disputa l’attenzione dell’utente, il pubblico preferisce piccole quantità di informazioni che possono assimilare rapidamente. La maggior parte degli utenti trascorre solo pochi secondi su un video prima di passare a quello successivo. Naturalmente, la capacità di mantenere l’attenzione degli spettatori aumenta in modo significativo quando il video è più coinvolgente.
Migliori risultati SEO
Con i video di breve durata il pubblico è più coinvolto e la SEO ovviamente ne beneficia migliorando il ranking e il posizionamento della SERP di Google. Inoltre i video di breve durata possono anche essere incorporati nelle campagne e-mail e nell’automation email marketing.
Riproposizione dei contenuti più semplice
Utilizzando lo stesso breve video è possibile pubblicare su diversi social network con piccole e veloci modifiche.
4. Funzionalità interattive del sito web
Una tendenza in forte crescita vede il sito web ospitare non più solo contenuti statici ma anche dinamici, allo scopo di interagire con i suoi utenti. Funzionalità come quiz, sondaggi, test, calcolatori e altre forme di contenuto utile per l’utente sono attraenti perché forniscono risposte rapide alle domande delle persone.
Avevamo già affrontato l’argomento nell’articolo: quiz e altri contenuti che aumentano l’engagement. Come sempre si tratta di offrire la migliore esperienza possibile al cliente.
(In questo caso esperienza migliore significa riuscire ad offrire al cliente più informazioni utili di qualunque altro concorrente).
Un esempio che facciamo spesso è quello di un sito che aiuta le aziende a trasferire la propria sede all’estero per risparmiare tasse, che proprio in home contiene un calcolatore con l’invito: “Scopri ora quanto risparmi di tasse”. In questo caso l’utente può direttamente quanto risparmierebbe paese per paese. Un ottimo modo per aumentare la permanenza degli utenti sul sito, e migliorando anche il tasso di optin nel caso desiderasse ulteriori informazioni.
5. Il Marketing conversazionale
Il marketing conversazionale è una forma di marketing basata sul dialogo con il cliente, una strategia per favorire il coinvolgimento, migliorare l’esperienza, per fidelizzare i potenziali clienti che desiderano un legame stretto e immediato con le aziende da cui acquistano.
È fondamentale che le conversazioni partano immediatamente, a richiesta del cliente, e non magari dopo due giorni che questi ha inviato una email.
Ed è per questo che su tanti siti vediamo il box della chat che appare fin dai primi secondi dall’atterraggio su un sito.
Chatbot e messaggistica
I chatbot sono comunque solo una parte del marketing conversazionale. Qualsiasi forma di comunicazione bidirezionale, come telefono ed email, può far parte di una strategia di marketing conversazionale.
La messaggistica è il modo più popolare per entrare in contatto e raggiungere i clienti, le persone amano chattare e desiderano risposte istantanee, il che è uno dei motivi per cui le app di messaggistica come WhatsApp sono così popolari.
La chiave del marketing conversazionale è valutare e comprendere quali sono i canali preferiti dai tuoi clienti e regolarti di conseguenza al fine di stabilire con l’utente potenziale cliente una vera e propria relazione, via via sempre più stretta, per condurlo in maniera alquanto naturale all’acquisto, senza le tipiche barriere di diffidenza che ogni acquisto mancato si tira dietro. E successivamente per fidelizzare il cliente e trasformarlo in un brand advocate o fan dell’azienda.
6. La scomparsa dei cookie
Come chiunque abbia un sito web sa perfettamente, prima la GDPR poi il banner cookie, hanno causato la morte del tracciamento di terze parti, che avveniva tramite cookie, una tecnologia nata assieme ad internet.
Oggi tra consensi obbligatori, banner esplicativi, dettagli e approfondimenti da leggere, i cookie quasi tre utenti su tre rifiutano di essere tracciati, il che in poche parole decreta la fine della pubblicità personalizzata, quella, per intenderci, su cui Facebook e Google Ads hanno costruito la propria fortuna.
Ma quello che per qualcuno può costituire una sconfitta o una grave perdita, per qualcun altro può essere una fortuna.
Con la fine dei cookie, l’email marketing e il customer experience marketing, che si basano proprio sulla costruzione di una relazione duratura con l’utente offrono una grande opportunità in termini di personalizzazione dei contenuti.
Grazie alla propria lista di email marketing le aziende potranno raccogliere dati di prima mano sulle preferenze e gli interessi del proprio utente da utilizzare con strumenti di marketing one-to-one, primo tra tutti il marketing conversazionale di cui al punto precedente.
(Relazione e personalizzazione sono al centro del nostro metodo di customer experience marketing, con il quale offriamo alle aziende un ecosistema di contenuti e di attività di marketing finalizzate alla fidelizzazione del cliente). .
7. Design stilizzato del sito web
Per il 2023, il tema di spicco nel web design è il passaggio a esperienze più coinvolgenti. Ad esempio una delle tendenze sarà quella di lasciare molto spazio vuoto tra contenuto e immagini al fine di evidenziare maggiormente il contenuto e impedire la sensazione di sovraccarico testuale o di immagini.
Anche le funzionalità del sito Web come i cursori animati, lo scorrimento parallasse e lo stile asimmetrico saranno più diffusi il prossimo anno. Le aziende assumeranno web designer per fare tutto il possibile per rendere unico un sito web.
Quindi, se il tuo sito non viene aggiornato da qualche anno, il 2023 è il momento perfetto per rinnovarlo.
8. Responsabilità sociale e inclusività
L’ultima tendenza del marketing digitale che non puoi ignorare nel 2023 è la responsabilità sociale e l’inclusività, il che ha anche fare con il ruolo e la mission che l’azienda sceglie di occupare e occuparsi, al fine di dare il proprio contributo per la crescita non solo economica ma anche culturale della società.
I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli dell’impatto sociale e ambientale delle loro decisioni di acquisto. Infatti, circa il 73% dei consumatori afferma che pagherebbe di più per un prodotto se provenisse da un marchio sostenibile.
Il tema della responsabilità interessa soprattutto le nuove generazioni, che sono attente non solo a quello che l’azienda dichiara ma anche a quanto effettivamente poi fa, a cominciare dal mantenere o meno le promesse fatte.
Un sito web dichiara quale comportamento tollererà e non tollererà? Ci sono determinate cause sociali che è ovvio che l’azienda sostenga? Dichiararsi e prendere posizione significa anche gettare le basi per la creazione di una community di riferimento, oltre che ad aumentare le vendite e la fidelizzazione della clientela.
Molte aziende stanno già incorporando la responsabilità sociale nelle loro strategie di marketing. Ad esempio, Tom’s Shoes brand argentino con filiali anche in Italia, per ogni paio di scarpe venduto regala un altro paio a qualcuno che ha bisogno.
Patagonia, azienda di abbigliamento outdoor, ha un programma chiamato Worn Wear, che incoraggia i clienti a riparare i propri vestiti piuttosto che acquistarne di nuovi.
La responsabilità sociale dell’impresa è diventata un dovere, quasi un obbligo, per le imprese: il 96% delle aziende italiane con più di 80 dipendenti (campione 400 aziende) dichiara di aver speso quasi 300 mila euro all’anno (282mila euro per l’esattezza) in attività di Corporate Social Responsibility (CSR): in totale 2 miliardi e 162 milioni di euro nel 2021, un valore che in venti anni si è più che quintuplicato.
Se vuoi distinguerti dalla concorrenza nel 2023, mostra al tuo pubblico in che modo il tuo marchio si preoccupa della responsabilità sociale.
8 trend di marketing nel 2023 in conclusione
Come hai visto, mentre ci addentriamo nel 21° secolo, il marketing si sta evolvendo a un ritmo senza precedenti. Con nuove tecnologie e piattaforme che emergono ogni giorno, le aziende devono adattare le proprie strategie di marketing per stare al passo con le tendenze di mercato.
Il marketing di oggi richiede equilibrio fra l’inarrestabile spinta tecnologica e gli aspetti più emozionali che guidano i comportamenti d’acquisto, spesso volatili perché legati al contesto specifico. Ma il peso del digitale continua ad aumentare, tanto che oggi non può esistere un marketing che non sia digitale, trainato dai dati, basato su tecnologie e piattaforme.
Ma, come sempre, il marketing resta centrato sulle persone, sulle loro aspettative ed esigenze mutevoli, sui loro comportamenti sempre più ibridi, nel combinato disposto di fisico e online. Se riesci a mantenere il giusto equilibrio, nessun traguardo potra esserti precluso.