AI nell’email marketing e nelle automazioni: cosa fa e cosa farà

L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo del lavoro, spesso in modo profondo e rivoluzionario. Anche l’email marketing e l’automation marketing non fanno eccezione.

Ma come sta cambiando davvero questo settore?

L’AI è già entrata in gioco, ma cosa farà nei prossimi mesi?

Quali strumenti migliorerà?

In questo articolo rispondiamo a queste domande, ricordando che non si tratta di chiedersi “se” l’AI cambierà il marketing, ma solo “quando”.

Facciamo quindi un punto su cosa è già possibile fare con l’AI e tentiamo un affaccio su quelli che saranno gli scenari a breve termine.

Spoilerando già un primo finale: il marketer come figura chiave nell’ideazione di campagne, nell’individuare bisogni e desideri dei clienti ai quali fornire prodotti in grado di soddisfarli, non è figura destinata a scomparire.

AI nell’email marketing e nelle automazioni: cosa fa già e cosa farà

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Un recente studio di Hubspot sull’uso dell’AI generativa nel marketing mostra che un professionista su cinque utilizza già l’intelligenza artificiale nel suo lavoro.

I professionisti intervistati segnalano che l’AI ha influenzato il modo in cui si creano i contenuti e che i vantaggi principali sono il risparmio di tempo, il miglioramento della qualità e la maggiore personalizzazione.

Inoltre, gli addetti al marketing che utilizzano l’intelligenza artificiale generativa risparmiano in media più di 3 ore su ogni contenuto, il che libera tempo per attività più importanti e creative.

AI nell’email marketing: le funzioni già disponibili

L’intelligenza artificiale ha già trovato spazio nell’email marketing automation, in particolare in strumenti di email marketing e CRM come ActiveCampaign, che noi di Active Powered conosciamo molto bene.

Editor AI in ActiveCampaign

ActiveCampaign ha introdotto un nuovo generatore di testi che semplifica la scrittura di email automatiche, inclusi oggetti e contenuti testuali, anche con test di velocità e ottimizzazioni varie.

In particolare il nuovo editor permette di:

  • Creare testi con semplici istruzioni.
  • Ricevere suggerimenti sul tono e sulla lunghezza.
  • Tradurre facilmente i contenuti.
  • Scrivere SMS efficaci in pochi clic.

L’automazione intelligente

Anche sul fronte delle automazioni, ActiveCampaign sta apportando miglioramenti sostanziali per realizzare quella che definisce “democratizzazione delle automazioni”., ovvero rendere la progettazione e l’esecuzione delle automazioni una pratica facile da utilizzare, saltando le parti complesse attualmente necessarie per realizzarle.

A breve, dicono da ActiveCampaign, sarà possibile costruire esperienze personalizzate su diversi canali e per diversi segmenti di pubblico partendo da un semplice prompt o obiettivo.

Il sistema sarà in grado di riconoscere in automatico i target più adatti, generare sequenze con ramificazioni logiche e inserire contenuti su misura, tutto in pochi minuti.

La chiusura di un lead dipende anche dalla velocità con cui si agisce. Ed è proprio su questo aspetto che l’intelligenza artificiale avrà un impatto decisivo, semplificando (e migliorando) la vita dei marketer.

Email marketing & automation: l’AI che vedremo arrivare

Dopo aver visto cosa è già realtà, proviamo ora a dare uno sguardo a quello che ci aspetta nel futuro prossimo dell’email marketing.

Oggi chi si occupa di email marketing deve gestire grandi volumi di dati e svolgere tante attività per costruire una campagna davvero efficace. 

L’obiettivo è risparmiare tempo automatizzando le mansioni ripetitive, come la raccolta dati o la gestione tecnica, così da permettere ai marketer di concentrarsi sull’ideazione e pianificazione delle campagne e nell’ottimizzazione di una completa customer experience per il cliente.

Quali sono le attività che saranno completamente (o quasi) gestite dall’AI?

Generazione di testi e contenuti personalizzati

La scrittura di testi, oggetti e pre-intestazioni sarà sempre più rapida, grazie a contenuti generati su misura per ogni segmento e per ogni fase del funnel, grazie a una segmentazione sempre più precisa della lista clienti.

A breve, gli algoritmi di intelligenza artificiale saranno in grado di analizzare come ogni iscritto interagisce con le email e più in generale con il brand, per suggerire in automatico contenuti, prodotti o servizi perfettamente in linea con i suoi interessi.

Automazioni e chatbot in CRM

Molto presto i CRM, i software che gestiscono i rapporti con i clienti, saranno sempre più guidati dall’AI.

Ad esempio, sapranno identificare in tempo reale i lead più caldi analizzando il loro comportamento su email e sito. A quel punto, partiranno in automatico sequenze di email personalizzate, senza più ritardi dovuti al lavoro manuale del marketer.

Quando un lead è pronto a comprare,

Quando un lead è pronto ad acquistare, ogni minuto di attesa può far calare l’interesse. Più tempo passa e più questa intenzione di acquisto diminuisce fino a sfumare.

Abbattere i tempi di reazione e far partire email idonee a trascinare l’utente all’acquisto è la sfida da vincere e a cui l’AI potrà dare una grossa mano.

I contatti più promettenti verranno segnalati direttamente dal CRM, così il team vendite saprà chi contattare subito, senza perdere tempo e opportunità di vendita.

Tracciamento contatti completo

L’intelligenza artificiale è in grado di gestire e analizzare enormi quantità di dati, sostituendosi in pieno all’operatore umano.

Sarà possibile quindi elaborare l’intero comportamento dei contatti in lista email e nel sito, con un dettaglio infinitesimale, attribuendo automaticamente punteggi di interesse basati sui comportamenti considerati rivelatori di intenzioni di acquisto.

Aperture e click su email, analisi del tempo trascorso dall’utente su una email, tempo di permanenza nel sito, stima dell’interesse su contenuti e prodotti, se interpella il servizio clienti o anche se solo guarda i contenuti del servizio clienti, se legge delle recensioni di altri clienti, insomma un tracciamento mai visto prima, con elaborazioni di consigli e suggerimenti di interventi possibili.

Sarà possibile monitorare in modo estremamente dettagliato tutto il comportamento dei contatti, sia nelle email che sul sito.

L’AI assegnerà punteggi di interesse in base a segnali precisi:

  • aperture e click su email,
  • analisi del tempo trascorso dall’utente su una email,
  • tempo di permanenza nel sito,
  • stima dell’interesse su contenuti e prodotti, dall’utente su una email,
  • tempo di permanenza nel sito,
  • stima dell’interesse su contenuti e prodotti,
  • se legge delle recensioni di altri clienti.
  • se interpella il servizio clienti o anche se solo guarda i contenuti del servizio clienti.

Insomma, un livello di tracciamento mai visto prima, utile per generare suggerimenti e azioni immediate.

Predittività su chiusure vendita e trend di ri-acquisto

Da questo tracciamento profondo, l’AI fornirà previsioni di acquisto attendibili, fornendo anche consigli e suggerimenti sui prodotti da offrire, su eventuali sconti da praticare, quali contenuti utilizzare in un’offerta commerciale e così via.

Dopo ogni acquisto, l’analisi ripartirà per stimare tempi e modalità del prossimo riacquisto. Tutto questo sarà visibile direttamente nel CRM, con avvisi e notifiche sempre sotto gli occhi del reparto vendite o dei commerciali.

Segmentazione intelligente

Segmentare bene è fondamentale nell’email marketing, e farlo bene, fa davvero la differenza.

L’intelligenza artificiale potrà occuparsi di questo processo al posto dei marketer, incrociando dati, comportamenti, abitudini, cronologie di acquisto e preferenze.

Parliamo di attività noiose e ripetitive, che oggi richiedono centinaia di ore all’anno e devono essere aggiornate costantemente.

Utilizzando l’intelligenza artificiale, sarà possibile segmentare il pubblico in tempo reale usando criteri come demografia, comportamento e acquisti precedenti, così da inviare contenuti personalizzati in automatico, nel momento giusto e alla persona giusta.

L’intelligenza artificiale prossima. Con cosa avremo a che fare?

Dopo questi cambiamenti che stanno già avvenendo o che avverranno a brevissimo, cosa ci riserva il futuro a medio termine dell’AI nell’email marketing. 

Proviamo a fare qualche ipotesi, partendo dagli scenari più concreti.

Interfacce intelligenti

Ogni software che usiamo oggi è controllato da un’interfaccia o una dashboard.

Questo approccio è destinato a restare, ma diventerà sempre più evoluto.

È molto probabile che, nel medio termine, ci troveremo a interagire con dashboard intelligenti, capaci di farci domande specifiche sui nostri obiettivi.

Foto di Mohammad Rahmani su Unsplash

La dashboard intelligente

“Cosa vuoi fare oggi?” sarà la domanda iniziale della nostra dashboard intelligente. In base alle risposte, ci guiderà con nuove domande, fino a costruire passo dopo passo ciò che abbiamo in mente.

“Crea un’automazione di questo tipo”, “mi servono email giornaliere con questo schema”, “scrivi delle bozze per questa categoria”, “imposta una sequenza che tenga conto di queste condizioni”: questa è la direzione verso cui ci stiamo muovendo. Un assistente digitale, quasi come Jarvis di Iron Man.

Un’interfaccia a cui chiedere qualsiasi cosa. E un’AI che non solo esegue, ma suggerisce miglioramenti, evidenzia cosa manca e aiuta a strutturare tutto nel modo più efficace.

Il sistema ibrido

Quello appena descritto è il prossimo futuro a medio termine.

Nel breve termine è lecito aspettarsi un sistema ibrido operatore-AI con la seconda che man mano prenderà sempre più spazio, liberando il marketer dai compiti ripetitivi per permettergli di concepire e realizzare le attività creative. 

Cosa aspettarsi nel futuro dell’email marketing dall’AI

Questa è una previsione difficile da fare.

Quel che è certo è che l’AI andrà ad occupare piano piano, o meglio abbastanza velocemente tutti i task ripetitivi che fanno perdere tempo, per permettere la generazione di valore aggiunto in maggiore quantità.

E qui veniamo alla domanda la cui risposta abbiamo già spoilerato all’inizio. 

l’AI può sostituire il marketer?

La risposta è no. L’intelligenza artificiale può semplificare molti compiti e sostituire l’essere umano in diverse attività, ma per ora è lontana dal replicare la creatività e la visione di un marketer in carne e ossa.

Al momento, l’AI non riesce a scrivere copy originali e potenti da zero, non sa strutturare un funnel completo né interpretare le risposte di un sondaggio con l’intuito e l’esperienza di un professionista.

Non puoi chiedere ad esempio all’intelligenza artificiale di dirti qual è il prodotto giusto da lanciare.

Può aiutarti nella scelta fornendoti i dati e consigliandoti in base a questi, ma non sostituire la capacità di immaginazione di un umano derivanti dall’esperienza e dagli studi fatti.

Di conseguenza, il marketer, la persona pagata per inventare strade sempre diverse per vendere all’interno di un mercato, continuerà ad esistere e ad essere ben pagata.

Grazie all’AI però avrà molto più tempo a disposizione, alleggerita com’è da tutta l’implementazione tecnica e di analisi dei dati, demandata completamente all’AI. 

Perciò una singola persona che gestiva cinque clienti, grazie all’AI ne potrà gestire 10. 

Questo è il vantaggio.  

Non viaggeremo ancora nello spazio grazie a chat GPT, ecco. Almeno non nel breve termine.

Il futuro del prompt designer

Una figura di cui si parla spesso, legata all’uso dell’intelligenza artificiale, è quella del prompt designer: una persona capace di dialogare con l’AI tramite i cosiddetti “prompt”, cioè gli input che strumenti come ChatGPT utilizzano per generare risposte.

Chiunque abbia utilizzato chatGPT sa che la qualità di un prompt è fondamentale per avere una risposta altrettanto qualitativa. Con un prompt banale si otterrà una risposta generica e superficiale e così via.

Ad esempio su chatGPT è necessario scrivere dei prompt accurati e molto dettagliati con istruzioni precise, per poter ottenere delle risposte non banali e superficiali che non si debbano cestinare per ricominciare daccapo o peggio, rinunciare e scriversi i contenuti autonomamente.

Il prompt designer sarà una professione?

Da questo scenario nasce l’idea del prompt designer come professione del futuro: una figura che sa come parlare all’AI per ottenere il massimo dalle sue risposte.

Tante aziende sembrano interessate e, non a caso, sono già spuntati corsi, manuali e guide per diventare prompt manager, prompt designer o prompt specialist.

No, il prompt designer NON ha un futuro

Non ce l’ha per due motivi, anzi tre. 

Il primo è che siamo in una fase di transizione in cui, sì, serve qualcuno che sappia dialogare con l’AI.

Ma i modelli stanno evolvendo molto in fretta, e presto saranno in grado di comprendere qualunque input, anche senza comandi ben formulati o strutture rigide

Il secondo motivo è che all’AI (ma anche all’azienda) serve uno specialista che sappia prima di tutto cosa chiedere e perché.

Il come, ovvero utilizzare i termini giusti e istruzioni dettagliate per ottenere output di qualità, è un ulteriore capacità, ma è appunto una skill, una competenza che chiunque di noi lavori in qualunque campo, dovrà possedere.

Un’ulteriore competenza quindi, non una professione a sé. 

E il terzo motivo è che per generare vero valore aggiunto per le aziende e conferire loro un vero vantaggio competitivo bisognerà dare molto di più di un prompt di 4 righe all’AI per ottenere valore vero, e non fuffa o output superficiali o peggio sbagliati. 

In futuro, non ci sarà alcun bisogno di un prompt designer, ma di addetti e di responsabili che sappiano dialogare allo stesso modo con un cliente o un fornitore e con l’AI.

Conclusione

Come hai visto siamo agli albori di una nuova tecnica in grado di generare cambiamenti in modo profondo quanto repentino e anche l’email marketing non ne sarà esente. 

Consiglio: inizia a usare gli strumenti di intelligenza artificiale ogni volta che puoi. Prendici confidenza, sperimenta, risparmia tempo.

Lascia all’AI i compiti ripetitivi e concentra le tue energie su ciò che davvero conta e dove l’AI, almeno per il momento non sembra poter arrivare: creatività, intuito, fiuto, determinazione, coraggio, intelligenza (umana, non artificiale). 

Se non hai ancora cominciato, questo è il momento giusto. Approfittane e costruisci il tuo vantaggio competitivo.