11 lezioni che ho imparato in 11 anni lavorando online
Poche delle persone che leggono questo articolo lo sapranno, ma io ho iniziato la mia prima avventura online nel maggio del 2010, con un blog chiamato Mindcheats (ormai abbandonato da anni).
All’epoca, non sapevo niente di niente. Non ero granché bravo a scrivere, a mala pena sapevo cosa fosse il marketing, e concetti di base come l’email marketing erano a me estranei.
Ma a parte un paio di lavori come cameriere, che mi sono serviti per accumulare quel minimo “capitale” per mettere in piedi la mia prima start-up, ho sempre e solo lavorato online. Quindi, di esperienza ne ho fatta.
In questi 11 anni, di lezioni ne ho imparate parecchie.
Quindi, in questo articolo, voglio parlare delle 11 lezioni più importanti che ho imparato in questi 11 anni passati a lavorare online.
Nota che in questo articolo ho cercato di mettere cose non banali. Quindi cose che ho imparato solo dopo tanti anni di esperienza.
Tavola dei contenuti
Parte 1: marketing online
Visto che molti lettori del blog di Active Powered sono interessati nel marketing online, partiamo da questa categoria.
La presenza digitale di qualsiasi azienda, online o fisica che sia, si basa per buona parte sul marketing. Purtroppo, la maggior parte delle PMI falliscono sotto questo aspetto.
Quindi, andiamo prima di tutto a vedere gli assiomi più importanti sui quali dovresti basarti per avere successo su internet.
1 – C’è tanta gente che parla, ma poca gente che fa
Il mondo del marketing digitale è pieno di ciarlatani e truffatori. Ecco, l’ho detto.
In Active Powered, diversi dei clienti che abbiamo in affiancamento ci hanno raccontato di esperienze raccapriccianti con presunti “esperti” passati.
Tutti i miei amici e colleghi che lavorano nello stesso settore, possono snocciolare decine di nomi di finti professionisti in realtà incompetenti. Anche noi di queste esperienze ne abbiamo avute fin troppe.
Il problema è che di esperti capaci ce ne sono, ma non ce ne sono abbastanza per riempire l’intero mercato. Ormai tutti hanno bisogno di un sito web, o qualche tipo di presenza digitale.
Questo ha fatto spuntare come funghi presunti esperti senza esperienza. O gente in grado di prestazioni basiche, che si fa pagare 1000€ per lavoretti da poche ore.
Quindi, informati bene prima di assumere un consulente o esperto che gestisca la tua presenza digitale. Non affidarti al primo che trovi.
2 – Alla fine, il marketing online è solo marketing
Buona parte delle aziende digitali di successo che conosco basano il loro marketing online sui buoni principi del marketing tradizionale.
Per questo, quando qualcuno mi chiede un buon libro di marketing online, io consiglio Marketing Management (un libro di marketing tradizionale).
Visto che una buona fetta di chi lavora nel marketing online è composta da giovani che vogliono rompere con la tradizione, è difficile accettare il fatto che il marketing online non sia altro che il buon vecchio marketing portato avanti con altri mezzi.
Se vuoi avere successo online, prima di tutto impara i principi di marketing che esistono da quasi un secolo. Poi chiediti: come posso applicare questi stessi principi al mondo digitale?
3 – Il prodotto è quello che fa la differenza
In questi 11 anni, ho capito che il solo marketing non può portare al successo un’azienda. Se non hai un prodotto che risolve un problema meglio dei concorrenti, non puoi andare avanti per sempre di solo marketing.
In altre parole, non puoi vendere aria fritta.
Il che sembra ovvio, ma ho voluto sottolinearlo perché ho visto tanti nuovi imprenditori commettere questo errore: porre più enfasi sul marketing rispetto al prodotto.
Se azzecchi la campagna pubblicitaria giusta, puoi vendere anche senza un prodotto di qualità. Ma non sarà altro che un successo momentaneo. Nel lungo termine, il successo di un’azienda è direttamente proporzionale alla qualità del prodotto.
Quindi, prima di spendere soldi in marketing, pensa al tuo prodotto. Pensa a che problema può risolvere, e a come rendere felici i tuoi clienti attuali. Definisci alla tua USP (Unique Selling Proposition), quella singola caratteristica che ti rende unico e porterà i clienti a scegliere te piuttosto che un concorrente per risolvere il loro problema.
Quando hai un prodotto eccezionale, fare marketing è molto più semplice. Non solo le campagne pubblicitarie si scriveranno da sole, ma porteranno a un ROI sensibilmente più elevato.
4 – Il marketing online è complesso
Dopo 11 anni, ancora adesso ogni giorno cerco di imparare qualcosa di nuovo nel settore del marketing online. Ci sono aspetti che proprio non conosco.
Per avere dei solidi risultati con il marketing digitale, devi prima di tutto renderti conto di quanto sia complesso.
Facebook Ads, da solo, non porterà a grandi risultati. Così come i funnel presi singolarmente.
Per ottenere risultati, ogni aspetto del marketing online deve funzionare in armonia con tutti gli altri. Pubblicità, funnel, venditori, supporto post-vendita, eccetera. A ogni tassello che aggiungi, la complessità s’impenna.
Questo, secondo me, è un fattore che limita la crescita di molte micro-aziende online (e non solo). Io stesso ho fatto questo errore: pensare che il marketing online sia semplice, e che basti essere dei geni con Facebook Ads o chi per lui per avere successo.
Eccellere in un solo elemento può portarti fino a un certo punto, ma non oltre.
Per avere un’azienda veramente solida, devi affrontare la complessità del marketing online in tutti i suoi aspetti.
5 – Investi nel content marketing
Sopra, ho detto che il marketing online non è altro che una diversa applicazione del marketing tradizionale. Ma c’è una differenza, ed è esposta nel concetto di content marketing.
Uno dei nostri valori è la libera circolazione di informazioni. Uno dei principi fondamentali di internet è che l’informazione può circolare gratuitamente, ed è un principio che vogliamo sostenere con Active Powered.
Nel mondo offline, l’informazione costa. Pensa ai vari passaggi per scrivere e pubblicare un libro:
- Un autore deve scrivere il testo.
- Un editor deve correggerlo e formattare il testo secondo le linee guida del publisher.
- Un editore deve stampare migliaia di copie con macchinari costosi e distribuirle fisicamente nelle librerie.
- Una libreria deve acquistare o affittare un negozio fisico nel quale esporre il libro, con tutti i costi che comporta.
E qui ho semplificato molto.
Far circolare l’informazione offline è costoso. Quindi l’informazione è costosa.
Ma online, l’informazione è poco più che gratuita. Con delle tecnologie basilari, chiunque può mettere in piedi un sito web o un blog con una manciata di euro e pochi minuti di tempo libero.
Per questo, con Active Powered, abbiamo deciso di non far pagare per le informazioni. Il nostro blog è gratis, così come il podcast e il portale di formazione (gratuito per tutti i clienti).
Sono convinto che, per avere successo online, debba anche tu seguire lo stesso principio: condividere le informazioni tramite content marketing.
Content marketing significa fare marketing attraverso del contenuto gratuito che distribuisci gratuitamente sul tuo sito web, come questo articolo che stai leggendo. In tutte le mie varie attività digitali, il content marketing ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per il successo.
Se non sei ancora convinto, leggi questo eccellente articolo di Samuele Onelia sui benefici del content marketing.
Parte 2: tecnologia
In questi 11 anni ho lavorato nel marketing, ma non è l’unica competenza che ho acquisito. Lavorando online, sono sempre stato sul fronte più avanzato delle nuove tecnologie.
Non solo per il lavoro. La tecnologia è sempre stata una mia passione, quindi ho da sempre incorporato i più nuovi e avanzati strumenti digitali nella mia azienda.
In questa seconda parte, ti parlo delle 3 lezioni più importanti che ho imparato riguardo alla tecnologia in azienda.
6 – La tecnologia viene dopo prodotto e offerta
È importante rendersi conto che la tecnologia è importante, ma non la singola cosa più importante per un’azienda di successo. Il prodotto e l’offerta rimangono le due caratteristiche più importanti per una PMI.
Il prodotto è quello che vendi. Se non hai un prodotto che risolve un problema concreto, o migliora la vita (o l’azienda) dei tuoi clienti in maniera abbastanza significativa da valere il prezzo che lo fai pagare, non è la tecnologia che ti farà fare il salto di qualità.
L’offerta è come vendi il tuo prodotto. Ossia il prezzo, la USP (il tuo vantaggio competitivo), e come lo proponi al cliente.
Quando hai un ottimo prodotto e un’ottima offerta, la tecnologia può aiutarti a crescere più velocemente e ridurre i costi. Insomma, può moltiplicare il tuo successo.
Ma se non hai un prodotto allettante, non puoi aspettarti di risolvere i tuoi problemi con la tecnologia. Se hai dei chiari problemi di prodotto o di offerta nei tuoi canali tradizionali, pensa a quello prima di spendere tempo e risorse per implementare una nuova tecnologia.
7 – Molte aziende sono spaventate dalla tecnologia
Di contro, ci sono delle aziende con già un buon prodotto e una buona offerta, che sono ferme agli anni ’90. Da quello che ho visto, è perché hanno paura delle nuove tecnologie.
L’esempio che faccio sempre è quello del centralino. Vedo PMI ancorate, ancora oggi, a soluzione di vent’anni fa. Centralini costosi, difficili da configurare e modificare, rigidi e con poche funzionalità complesse da utilizzare.
E tutto questo mentre esiste Zoom Phone, un centralino cloud, con bassi costi di gestione, zero costi di implementazione, facile da usare e con tutte le funzionalità che potresti mai volere.
Questo è solo uno dei tanti esempi che potrei fare.
In un’azienda, il ruolo della tecnologia è quello di aiutarti a scalare con più semplicità e meno costi.
Molte aziende, quando arrivano a un certo livello di fatturato, si fermano. Smettono di crescere, il fatturato stagna per sempre. La ragione è che non hanno un sistema per scalare il proprio business in maniera efficace.
Qui è dove la tecnologia inizia ad entrare in gioco. Implementando i giusti sistemi, un’azienda sblocca il suo vero potenziale e può ricominciare a crescere.
8 – Devi sempre restare al passo coi tempo
Non è una novità che le tecnologie digitali si evolvano velocemente. Così come non è una novità che molte aziende rimangano indietro di anni.
Se vuoi entrare nel “giro” tecnologico, devi sempre rimanere aggiornato. Non è quindi un investimento che puoi fare una volta per poi dimenticartene, è un sistema che ha bisogno di manutenzione costante per dare i massimi risultati.
Ho visto un sacco di siti web di aziende che fanno più male che bene, giusto per dirne una. Siti vetrina fatti dieci anni fa, con tecnologie di vent’anni fa.
Se non vuoi tenere aggiornato il sito web, non fare un sito web. Piuttosto, crea una buona pagina Google My Business (che dovrebbero a prescindere avere tutti).
Nel 100% dei casi che ho visto in questi 11 anni, le uniche aziende che non hanno ottenuto nessun risultato con le nuove tecnologie, sono quelle che hanno avuto il braccino corto.
Io chiamo queste aziende le “mio cugino dice che me lo fa con 50€”.
La cosa più grave è che implementare queste tecnologie non ha costi proibitivi. Se non nel peggiore dei casi, è una piccola voce nel bilancio finale di un’azienda.
Ciononostante, troppe aziende sono restie ad investire nella tecnologia, nonostante i comprovati benefici. Queste aziende farebbero meglio a non investire niente, piuttosto che investire poco e male.
Modernizzare l’azienda dev’essere un processo chiave per il futuro di qualsiasi business, non un’aggiunta giusto perché “dobbiamo avere un sito web”.
Parte 3: varie
In questa terza e ultima parte, ci sono le lezioni che non possono essere messe in una delle categorie precedenti.
9 – Le persone rimangono la risorsa più importante
All’opposto del punto 8, ci sono le persone che si fanno prendere troppo la mano con la tecnologia.
Sono gli imprenditori che pensano di poter sostituire gli esseri umani con un processo automatico.
In parte questo e vero, e grazie alla tecnologia un’azienda moderna ha bisogno di meno personale per gestire la stessa mole di lavoro efficacemente. Ma una componente umana rimarrà sempre.
Se grazie alla digitalizzazione ti servono meno persone in azienda, quelle persone rivestono un ruolo più importante: visto che grazie alla tecnologia sono più produttivi, un collaboratore eccellente risalterà ancora di più.
Per un’azienda moderna, la qualità dei dipendenti è molto più importante della quantità.
È meglio assumere un solo collaboratore esperto e motivato, piuttosto che tre mediocri. Così si riducono i costi aumentando la qualità del lavoro.
L’esempio classico è quello del commerciale.
Agli albori di Active Powered, non avevo nessun commerciale e vendevo tutto tramite automazioni.
I clienti arrivavano, ma da quando ho creato la posizione di commerciale, molte più aziende diventano nostre clienti ogni mese. Questo è un chiaro segno che, per certe cose, servirà sempre un contatto umano.
Non si potrà mai automatizzare al 100% un’azienda, ci sarà sempre bisogno di persone e di interventi manuali. Per questo sono contro la definizione di rendita passiva quando si parla di aziende digitali.
10 – Internet ha distrutto le barriere all’ingresso
Questo è un punto un po’ più complesso, ma ha delle conseguenze importantissime per tutte le aziende che vogliono entrare nel mondo del marketing online.
Quando vuoi aprire un’azienda in in nuovo mercato, devi sostenere una serie di costi prima di poter operare.
In alcuni mercati, i costi sono bassi. Se voglio aprire un piccolo bar in periferia, devo solo pagare l’affitto, uno stipendio per il barista, una piccola ristrutturazione del locale, l’arredamento e la macchina per il caffè.
In altre mercati, i costi sono elevati. Se voglio aprire una compagnia aerea devo spendere centinaia di milioni di euro per comprare gli aerei, assumere piloti e staff, fare le certificazioni del caso, contrattare le tariffe con gli aeroporti, e via di questo passo.
Questi costi iniziali vengono chiamati in gergo “barriere all’ingresso”.
Ecco la cosa importante: più sono alte le barriere all’ingresso, meno c’è concorrenza in un determinato mercato.
Quindi le varie compagnie aeree, reti ferroviarie, fornitori di energia elettrica, industrie petrolifere e così via, godono di una bassa concorrenza. Ci sono pochi concorrenti perché in pochi possono permettersi di pagare queste barriere all’ingresso. Questo significa che possono permettersi di essere poco efficienti, e guadagneranno lo stesso un sacco di soldi.
Su internet, le barriere all’ingresso non esistono. Chiunque, con una manciata di euro, può aprire un sito web. Con Facebook e Google, puoi creare una pubblicità in pochi minuti e mandarla online con una decina di euro al giorno.
Questo significa che la concorrenza, online, è immensa. O sei un passo avanti agli altri, o avere successo sarà difficile.
Internet può regalare tante soddisfazioni e successi, ma è un ambiente ad alta concorrenza. Non puoi permetterti di restare indietro, avere un prodotto mediocre, o non innovare costantemente. Tienilo in considerazione se vuoi investire in questo mercato.
11 – Il fallimento è un passo verso il successo
Questa è una lezione che ho imparato in generale per il business, non solo per il digitale, ma fa sempre bene ripeterlo. Fallire fa parte del gioco e succederà a tutti.
Certi prodotti non vendono, certe pubblicità non portano clienti, certe iniziative perdono soldi. La maggior parte delle start-up falliscono nel giro di qualche anno. È normale.
L’importante è non scoraggiarsi e imparare qualcosa da ogni fallimento. Perché non ha funzionato? Dove ho sbagliato? Cosa posso imparare da questo risultato inaspettato?
Poi applica le lezioni che ha imparato nella tua prossima iniziativa.
Fallisci velocemente
Come corollario a quanto detto sopra, cerca di fallire velocemente.
Per ogni tua nuova iniziativa, grande o piccola che sia, la prima domanda deve essere: sarà un fallimento o un successo?
Non dare per scontato che ogni tua idea sarà un grande successo, perché non lo sarà. Il tuo obiettivo è di capire se hai delle possibilità. Devi farlo il più velocemente possibile, e con il minore investimento possibile.
Solo quando hai validato la tua idea e hai già iniziato a vendere un prototipo del tuo prodotto, ha senso fare grandi investimenti.
Questa è la strategia che ho usato anche con Active Powered: è solo dopo 3 anni di attività che ho rifatto il sito web, per dire. All’inizio, l’investimento è stato il minimo indispensabile per capire se ci fossero persone interessate ad acquistare ActiveCampaign con un rivenditore italiano.
Conclusione
Queste sono 11 importanti lezioni che ho imparato in 11 anni di business online.
Alcune mie iniziative hanno avuto successo, altre sono fallite. Ma in ogni caso, ho imparato qualcosa di nuovo.
Ora, spero che anche tu possa applicare queste mie lezioni per avere successo nel mondo digitale.
Pensi che ci siano altre importanti lezioni che un imprenditore online deve conoscere? Fammelo sapere nei commenti!