Come fa Active Campaign a capire se un’email è stata letta o cliccata?

Gli analytics nel mondo del web marketing sono fondamentali.

È di vitale importanza tener traccia di ogni parametro, di ogni evento, di ogni variabile e test.

In questo articolo vedremo come fa Active Campaign a tener traccia delle aperture e dei click sui link.

Iniziamo!

Perchè questo articolo?

Il mondo Digital ha reso possibile il tracking di praticamente qualunque cosa.

Il web ha permesso di fare un marketing estremamente misurabile a differenza dei classici mezzi come i cartelloni pubblicitari e simili.

C’è però una naturale conseguenza in tutto questo.

Il tracking ha reso molti Marketers quasi ossessionati dai dati.

Durante le prime esperienze di misurazione di una campagna arriva sempre il momento in cui si perde la testa nel non capire perchè un dato tracciato su Facebook ads non combacia con quello tracciato da Google Analytics.

Ci si domanda il perchè Google Analytics non traccia tutte le visite o, come penso avrai intuito, perchè un dato su Active Campaign spesso non combacia con la realtà.

Ma la domanda è: da cosa dipendono questi errori?

In questo articolo ti parlerò nello specifico di Active Campaign e di come funziona il suo tracciamento per le aperture e per i click sui link (e del perchè può capitare che questi dati non siano spesso precisi).

Come funziona il tracciamento delle aperture su Active Campaign?

Partiamo dal tracking per le aperture delle campagna email.

Active Campaign (come anche altri servizi e piattaforme) utilizza un pixel di tracciamento.

Cos’è un pixel di tracciamento?

Il “pixel di tracking”, conosciuto in alcuni casi anche come “codice di tracciamento” o “codice di monitoraggio“, è per l’appunto una piccola porzione di codice che viene rilasciata da alcuni sistemi (nel nostro caso Active Campaign) con lo scopo di essere implementato in altri (nel nostro caso all’interno delle campagne email) per tracciare alcuni dati relativi all’utente e alla sua sessione di navigazione (o di apertura delle email), in maniera totalmente trasparente all’utente stesso.

Ce ne sono di vari tipi, tra i più comuni abbiamo:

  • il pixel-immagine 1×1;
  • l’iframe;
  • il javascript.

Active Campaign utilizza il primo, ovvero un semplice codice che effettua una chiamata al server e restituisce un’immagine trasparente 1 x 1 permettendo così il tracking dell’evento (apertura email).

Active Campaign inserisce il pixel in ogni tua campagna email (a patto che sia una email HTML) così che una volta caricata l’immagine, avviene effettivamente il tracking dell’apertura.

Dove sta l’inghippo nel nostro caso?

Che l’immagine deve effettivamente essere caricata per poter tracciare l’apertura.

Molti provider (gmail, outlook ecc) e molte app di gestione email, non scaricano in automatico le immagini di una email.

Ti sarà sicuramente capitato di leggere una email con l’avviso che le immagini sono state bloccate e che puoi scegliere se farle visualizzare o meno.

Ecco, quando accade questo, finché (e se) l’utente non decide di visualizzare le immagini dell’email non avverrà nessun tracking dell’evento.

NOTA: e se l’utente poi clicca sul link? Se non ha scelto di visualizzare le immagini, ma clicca sul link, quest’ultimo evento verrà tracciato e di conseguenza verrà segnata, per logica, anche l’apertura.

Uso questa nota per allacciarmi alla seconda parte di questo articolo.

Il tracking dei click sul link come funziona?

Passiamo al secondo step e vediamo come Active Campaign tiene traccia dei click sui link delle tue campagne.

Quando un contatto fa click su un link di una tua campagna, avviene un redirect.

Cos’è un redirect? È un reindirizzamento automatico di URL. In pratica consente di reindirizzare gli utenti che visitano uno specifico nome a dominio su un altro sito con nome a dominio differente. Si tratta infatti di un comando che obbliga il browser web a cambiare indirizzo senza che gli utenti ne abbiano la ben che minima percezione.

Active Campaign reindirizza l’utente prima verso uno dei loro domini di monitoraggio dei link e poi lo porta all’URL desiderato. Quando il contatto viene reindirizzato a uno dei domini di monitoraggio, viene tracciato effettivamente il click sul link della campagna.

Puoi farci caso, vai in una campagna email, aprila e clicca sul link, noterai una serie di cambiamenti repentini nella barra degli indirizzi. Active Campaign ti ha fatto passare da un loro dominio di tracciamento per tracciare effettivamente il click prima di mandarti alla destinazione finale del link che hai cliccato.

NOTA: è importante notare che Active Campaign può monitorare solo gli URL che iniziano con http:// o https://. Quindi solo destinazioni di siti web (perchè appunto dovrà per forza passare da un loro dominio di tracciamento).

Active Campaign non può quindi tener traccia di un click su un link di altro tipo come ad esempio il classico link “mailto:indirizzo-email@gmail.com” che fornisce un link che se cliccato prepara una email verso quell’indirizzo (o comunque altri tipi di link che non vanno su un sito web).

Conclusioni

Per concludere, spero avrai capito che sì, è possibile tracciare tutto ed è possibile misurare tutto nel web marketing, ma non bisogna diventare ossessionati dai numeri e non bisogna affidarsi a quei numeri come verità assoluta.

Esistono dei margini di errore.

I dati vanno visti nell’insieme e vanno analizzate le medie di ogni dato nel lungo periodo e su una mole di dati statisticamente rilevante.

Quindi ricorda, ti consiglio di prendere in considerazione dati e statistiche solo se:

  • Li leggi nell’insieme;
  • Analizzi le medie e non il singolo dato;
  • Analizzi dati che siano statisticamente rilevanti (in termini di tempo e mole di informazioni).

Con questo è tutto, spero che ti sia tutto chiaro e che questo articolo ti sia stato d’aiuto.

Alla prossima.