I ferri del mestiere: tutti i software di cui ha bisogno un imprenditore digitale
Ricordo che quando ho iniziato, un decennio fa ormai, a lavorare online, non avevo idea che software avrei dovuto usare sul mio sito.
Per anni sono andato avanti a tentoni, perdendo un sacco di tempo (e soldi) in programmi scadenti.
Il mercato dei software per imprenditori digitali è in forte espansione ed è molto, molto remunerativo. Con una investimento tutto sommato piccolo, si può potenzialmente arrivare a fatturare milioni di euro. Per questo le aziende SaaS (software as a service, dove paghi un abbonamento mensile) sono nate come funghi negli ultimi anni.
Il fatto è che alcune sono ottime, altre appena mediocri, altre scadenti.
È il momento di fare un po’ di pulizia.
Dopo anni di esperimenti e centinaia di software scremati, in questo articolo ti faccio una lista (anzi, tre) dei software che secondo me sono i migliori per un imprenditore digitale.
Ma perché tre software?
Il fatto è che a seconda del tuo percorso, hai bisogno di programmi diversi:
- Se sei alle prime armi, senza un grosso capitale da investire, ti servono software economici e semplici da usare.
- Se hai già iniziato a guadagnare online e cominci ad avere un budget, ti servono software un po’ più avanzati che ti permettano di scalare.
- Se sei un imprenditore digitale a tutti gli effetti, con un’azienda consolidata, ti serve il miglior software sul mercato senza badare a spese (o quasi).
Questa lista può essere usta anche dagli imprenditori con aziende tradizionali (offline), che vogliono digitalizzarsi. In questo caso, la distinzione è:
- La prima categoria, se non hai mai fatto marketing online e vuoi tenere il budget il più basso possibile per fare un test.
- La seconda categoria, se hai un budget già più corposo e vuoi ottenere risultati tangibili dal tuo investimento online.
- La terza categoria, se vuoi rendere il marketing online uno dei componenti trainanti della tua azienda.
Per questo ho stilato tre liste, una per ogni categoria. Iniziamo.
(Nota: nessuno dei link presenti in questo articolo è un link affiliato)
Software per chi si è appena affacciato al mondo online
Le persone che fanno parte di questa categoria hanno magari un blog o un piccolo e-commerce appena creato, o offrono consulenza nel loro settore e sono ai loro primi clienti. Non hanno un budget da investire, e guadagnano poco o niente dalla loro attività online. Se hai un’azienda tradizionale, non hai mai integrato il digitale nei processi aziendali.
In questa situazione, non ha senso comprare software costosi: sarebbe uno spreco di soldi. Soldi che magari nemmeno sono disponibili in questo momento. Servono invece tool semplici ed economici: non fanno nulla di avanzato, ma solo il necessario per mettere in piedi una piccola attività. Già sai che dovrai cambiarli una volta che cresci, visto che hanno tutti delle limitazioni, ma per i primi mesi della tua attività, finché non inizi a crescere, sono più che sufficienti.
Hosting: Tophost
Tophost è un hosting italiano che ha un grande vantaggio: non costa una cippa. Con meno di 2€ al mese (pacchetto Topweb) hai hosting (incluso database) e dominio gratuito. Certo, Tophost non è nemmeno lontanamente paragonabile a un hosting professionale, ma costa letteralmente un quinto. Se vuoi mettere in piedi un blog con WordPress o un sito web di base, è più che sufficiente. Sappi solo che prima o poi, lo dovrai cambiare. Per questo prezzo, non esiste niente di meglio.
Io ho iniziato su Tophost con il mio primo sito, e ne sono rimasto pienamente soddisfatto. Anche il loro supporto clienti è all’altezza delle aspettative, soprattutto considerando il prezzo.
Blog e sito web: WordPress
Se vuoi un blog, a qualsiasi livello, vuoi WordPress. Sia per un blog personale, che per il blog di una multinazionale. Di alternative allo stesso livello non ne esistono, soprattutto considerando che WordPress è totalmente gratis e open source.
Unica nota, usa wordpress.ORG, non wordpress.COM: hanno lo stesso nome, ma sono due aziende completamente separate senza nulla in comune.
Scarica il software da wordpress.org, e segui un tutorial per l’installazione (è più facile di quello che sembra). WordPress.com ti fa pagare per una versione castrata di WordPress: non ha il minimo senso di esistere.
Landing page: Elementor
Per convertire gli utenti, ossia fargli compiere un’azione desiderata, serve una landing page. Se non sai cos’è, leggi questo articolo.
Se hai creato un sito web da zero, scrivendolo in HTML, allora puoi creare una landing page nello stesso modo. Ma la maggior parte delle persone che si affacciano al mondo online usano WordPress, e per questo ti servirà un software apposta per le landing page: WordPress, nativamente, non le supporta granché.
Al momento, il plugin per WordPress migliore ed economico per creare landing page penso sia Elementor. È facile da usare, immediato, e fa un buon lavoro con una discreta possibilità di personalizare le pagine.
C’è una versione gratuita con le funzioni di base, che puoi utilizzare proprio all’inizio del tuo percorso, ma col tempo vorrai passare alla versione pro. Che per un sito solo, costa appena 49$ l’anno.
Analitica e tracciamento: Google Analytics
Per avere un’idea di come stia andando il tuo sito web, ti serve un programma che tracci i visitatori e ti dica quanto traffico hai, che pagine visitano, dove cliccano, eccetera. Raccogliere statistiche dettagliate sul traffico web è vitale per la crescita del tuo business.
Qui la scelta è facile: Google Analytics. Non è proprio il software più semplice al mondo da usare, ma è gratuito e molto potente. Puoi seguire questa guida per capirci qualcosa in più. Senza contare che Analytics si integra alla perfezione con altri prodotti Google come Google Ads, oppure…
Split test: Google Optimize
Gli split test (o A/B test) sono più complessi di quello che credi, ma sono molto importanti per ottimizzare il tuo funnel. Dovresti sempre avere uno split test in azione sulle tue landing page più importanti, per capire quale variazione converte meglio e imparare col tempo a creare landing page efficaci per il tuo pubblico.
Il problema è che gli strumenti professionali per fare split testing costano un sacco di soldi. Ce ne sono di economici, ma non mi sento di consigliarli.
Per fortuna esiste Google Optimize, che è gratuito e funziona bene. Ancora una volta, come molti strumenti professionali Google, non è il massimo dell’intuitività. Ma basta seguire una guida online passo passo.
Esiste una versione a pagamento di Google Optimize che personalmente non ho mai provato, ma di sicuro non è adatta a te se stai appena iniziando a lavorare online (ha un costo sostanzioso).
Carrello e pagamenti: Paypal
https://www.paypal.com/it/webapps/mpp/home
Anzitutto: io odio Paypal. È uno degli strumenti peggiori con cui abbia mai avuto il dispiacere di lavorare, è indietro di 15 anni rispetto ai concorrenti come tecnologia, ha delle tariffe ridicole, un’interfaccia labirintica, e un supporto clienti inesistenti.
Mi piange il cuore doverlo raccomandare in questo articolo, ma non c’è niente da fare: è gratuito, semplice da installare per raccogliere pagamenti, e funziona. Se il tuo obiettivo è inserire il sistema più semplice possibile per vendere un prodotto e farti pagare, Paypal è il punto dal quale siamo partiti tutti.
Ma appena inizi a vendere più di qualche migliaia di euro di prodotti, Paypal è il primo servizio che devi rimpiazzare (o quanto meno integrare) con qualcosa di più professionale.
Portale utenti: download diretto (file .zip) o Learndash
Una delle ragioni per le quali ti consiglio di usare WordPress come piattaforma per il tuo sito web, almeno inizialmente, è che ci sono una marea di plugin professionali a basso prezzo che ti permettono di fare tutto.
Se vendi infoprodotti e vuoi usare un’area clienti, piuttosto che far scaricare uno .zip, ti serve un software che dia automaticamente accesso al prodotto alle persone che hanno acquistato. Ancora meglio, se vendi più di un prodotto sul tuo sito, puoi mostrare tutto quello che un cliente ha acquistato su un’unica piattaforma, così da rendergli l’esperienza più piacevole.
Certo, se sei proprio alle fasi iniziali, puoi semplicemente permettere alle persone di scaricare uno .zip che contiene tutti i documenti che compongono un prodotto, ma per una soluzione più carina puoi usare Learndash, un plugin per WordPress.
Ammetto che non è molto che l’ho scoperto, ma quello che ho visto finora mi piace assai. Funziona bene, costa poco, e ha diversi plugin che ne estendono le potenzialità.
Di LMS (il tipo di software che permette di creare un portale utente) ne ho provati tanti, veramente tanti. Quelli economici, in genere, hanno grosse lacune. Ma Learndash mi pare una soluzione solida a un prezzo abbordabile da chiunque.
Email marketing: Mailchimp o Active Campaign Lite
https://mailchimp.com/ e https://activepowered.com/
Qui consiglio due software alternativi di email marketing e autoresponder, perché hanno due filosofie diverse. Va meglio uno o l’altro a seconda delle tue preferenze.
Mailchimp è un programma molto semplice e immediato da utilizzare. Se vuoi solo mandare email alla tua lista evitando che vadano in spam e creare una semplice sequenza autoresponder, allora Mailchimp fa al caso tuo. Ma questa semplicità la paghi con la mancanza di tutte le funzionalità di automazione più avanzate, che ti saranno indispensabili più avanti nel tuo percorso.
Di contro, Active Campaign (versione Lite) è un po’ più complesso da utilizzare e costoso, ma è molto, molto più avanzato di Mailchimp. Questo significa che quando la tua azienda cresce, non dovrai cambiare software di email marketing e ricominciare tutto da capo: importare liste, email e automazioni è un lavoraccio!
Proprio per questo, se hai un budget un filo più alto, ti consiglio di partire direttamente da Active Campaign: il software di email marketing è il perno sul quale gira tutto il marketing online, e partire da qualcosa che possa scalare con la tua azienda ti toglierà diversi problemi nei mesi successivi.
Software per chi già ha iniziato a guadagnare online
Ora iniziamo a fare sul serio: andiamo a parlare di software professionali che sono in grado di sostenere la crescita della tua attività online per anni. Dovresti iniziare a pensare a passare a questi software quando la tua attività è in attivo, diciamo con un fatturato di 10-20.000€: non sufficiente magari per viverci bene, ma un’interessante aggiunta a quello che già fai.
Se vuoi far crescere la tua neonata attività online, devi investire negli strumenti giusti. Non puoi più permetterti di andare al risparmio: puntando al software più economico, non farai altro che rallentare o addirittura bloccare la tua crescita. Per questo vale la pena investire in programmi migliori: non ci metterai niente a rientrare dall’investimento, grazie a tutti i benefici che offrono.
Hosting: Siteground Cloud + Amazon Cloudfront
https://it.siteground.com/ e https://docs.aws.amazon.com/it_it/AmazonCloudFront/latest/DeveloperGuide/Introduction.html
Ti accorgerai velocemente che Tophost ha i suoi limiti. È molto facile da usare, ma limitato nelle funzionalità e potenzialità del server che hai a disposizione.
Presto o tardi, dovrai passare a un VPS (detto anche cloud server o cloud hosting): un server virtuale con risorse dedicate. È un po’ più complesso da gestire, quindi se sei a corto di competenze tecniche ti consiglio di partire da questa guida che ho scritto per il blog di Roberto Iacono. Ha qualche anno sulle spalle, ma valgono ancora gli stessi concetti.
Consiglio Siteground Cloud, sugli 80€ al mese IVA inclusa, per due motivi:
- La completezza del pannello di controllo
- Il supporto
Il pannello di controllo è Cpanel, lo standard in tutto il mondo per quello che riguarda la gestione di un hosting, ed è relativamente semplice da usare. Anche il pannello di amministrazione di Siteground è esattamente quello che ci si può aspettare da un hosting di qualità.
NOTA: Da quanto ho scritto questo articolo, Siteground ha abbandonato Cpanel per passare a un pannello proprietario. Non l’ho mai usato (ho lasciato Siteground pochi mesi prima di questo passaggio), ma le recensioni sono positive.
Ma quello che fa veramente la differenza è il supporto, forse il migliore che abbia mai visto in vita mia (ad eccezione del nostro di Active Powered, ovviamente 😉 ). Sempre disponibile via chat, tutti i giorni, a tutte le ore.
E non è il solito supporto tecnico che non capisce niente, tutti gli operatori sono competenti e in grado di risolvere qualsiasi problematica velocemente, anche la più complessa.
A questo cloud dovresti associare un CDN, ossia un server di “supporto” che aiuta il server principale a caricare immagini e altre risorse pesanti il più velocemente possibile. Un CDN serve a velocizzare il tuo sito web, e scaricare di lavoro il server cloud quando hai tante visite. Per più informazioni, puoi leggere questo articolo.
Il mio CDN preferito è Amazon Cloudfront per la sua scalabilità virtualmente infinita: che tu abbia cento, centomila o cento milioni di utenti al giorno, Cloudfront li può servire. E il prezzo è dinamico in base al contenuto caricato, così da non doverti dissanguare quando ancora hai poco traffico.
Provider Email: Google Suite
https://gsuite.google.com/intl/it/
Finora, magari ti andava bene gestire l’email dal tuo server su Tophost: è gratuito, e puoi collegarlo a un servizio come Thunderbird per leggere le email direttamente dal computer via SMTP. O magari, usavi il tuo indirizzo gmail.com. Ora, è il momento di evolversi.
Immagino che tu già abbia un account su Google, magari usi Gmail con un indirizzo gmail.com. Quello che forse non sai, è che Google offre anche account (ed email) professionali con Gsuite al costo di 5€ al mese per indirizzo.
Con questo sistema puoi avere un indirizzo email con la tua estensione, del tipo nome@miosito.it, senza dover usare il dominio gmail.com. Gsuite, oltre a Gmail, ti dà anche tutti gli altri servizi Google: keep, drive, docs, calendar, eccetera; tutti con ampio spazio di archiviazione a disposizione. Puoi così mettere insieme tutti i tuoi documenti lavorativi in uno spazio unico, e conservarli sui server di Google per poter accedere da qualsiasi dispositivo, smartphone compreso.
Visto il basso prezzo e i vantaggi che offre, comprare Gsuite è una scelta semplice da fare.
Blog e sito web: WordPress + Genesis (o Themify)
Studiopress.com e https://themify.me
WordPress continua ad essere il punto di riferimento per il tuo blog, ma è il momento di installare un tema premium di alta qualità, a pagamento.
Fra i temi premium, da sempre io utilizzo Genesis di Studiopress e non ho mai avuto problemi né la necessità di cambiare. Genesis è un framework per WordPress solido, leggero e veloce, con decine di temi tutti di alta qualità.
L’unico “problema” di Genesis è che, essendo altamente ottimizzato per massimizzarne le prestazioni, ha una logica completamente diversa da WordPress. Quindi se vuoi andare a modificare il codice sorgente del framework, dovrai trovarti dei tutorial apposta in inglese. Ma nulla di insormontabile.
Un’alternativa a Genesis è Themify, il framework sul quale si basa anche il nostro sito. È veloce, personalizzabile, e semplice da usare.
Analitica e tracciamento: Google Analytics + Hotjar
Google Analytics rimane un gioiellino che dovresti sempre avere installato su tutti i tuoi siti web, nessuna eccezione. Ma a questo punto dovresti avere il budget per associare un altro strumento fantastico ed economico, per capire in che modo i visitatori interagiscono con una tua landing page: Hotjar.
Nella sua funzione di base, che può essere anche gratuita per un piccolo numero di visitatori, Hotjar è un software di clickmap, heatmap e scrollmap.
- Una clickmap mostra dove cliccano i visitatori.
- Una heatmap mostra dove passano il mouse i visitatori.
- Una scrollmap mostra fino a che punto scrollano (leggono) la pagina i visitatori.
Nella versione a pagamento si possono aggiungere anche le registrazioni, dove verrà salvata una vera e propria registrazione di quello che fa l’utente sulla tua landing page: è uno strumento fantastico per capire esattamente cosa ottimizzare. Altre due funzioni sono i funnel (per calcolare la percentuale di conversione di ogni step del funnel) e i form (moduli che compaiono come pop-up sul tuo sito per raccogliere feedback e opinioni).
Tutti insieme, questi strumenti, ti permettono di analizzare in dettaglio il rendimento delle tue pagine e soprattutto il comportamento degli utenti, in un modo che Analytics non può fare. Tutte queste informazioni le puoi poi usare per prendere decisioni di marketing o testare nuove ipotesi tramite split test.
Insomma, Hotjar è uno strumento fondamentale per ottimizzare il sito web.
Split test: Google Optimize o Crazyegg
Purtroppo, negli ultimi anni, il prezzo dei software di split test professionali è cresciuto a tal punto da renderli fuori budget per piccole attività online. Quindi, continuo a consigliare Google Optimize.
Un’alternativa a buon prezzo potrebbe essere Crazy Egg: è molto conosciuto, ma non l’ho mai testato personalmente. Per questo ti consiglio di darci un’occhiata se ti interessa, ma valuta tu stesso se vale la pena di sostituirlo a Google Optimize.
Landing page: Landingi
Elementor è un ottimo software, e dovresti continuare a utilizzarlo per landing page secondarie che vuoi creare velocemente. Ma per le landing page più importanti, hai ora bisogno di uno strumento più potente.
Secondo me, Landingi è un ottimo compromesso fra prezzo e prestazioni: offre un ottimo livello di personalizzazione, a un prezzo tutto sommato contenuto per un software di questo genere. Particolarmente utile se per qualche ragione non vuoi basarti unicamente su WordPress.
Carrello e pagamenti: Thrivecart + Stripe
https://thrivecart.com/special-offer/ e https://stripe.com/it
Come ho detto e non ho problemi a ripetere, Paypal è una schifezza. Ma fino a qualche anno fa, di carrelli veramente validi non ce n’erano granché.
Erano tutti complessi, pieni di problemi, e costavano un sacco di soldi. Poi è arrivato Thrivecart.
Thrivecart io lo adoro. Costa pochissimo rispetto ai concorrenti, è semplice da usare, perfetto per gli infoprodotti, ha tutte le funzionalità di cui ha bisogno un piccolo business online e non dà problemi di alcun tipo. È difficile consigliare qualcos’altro in questo settore.
Il secondo passo è staccarsi da Paypal. Thrivecart gestisce il carrello, ma non il pagamento in sé: insomma, non compie l’azione fisica di prendere i soldi dal cliente e depositarli sul tuo conto.
Per quello basta usare Stripe, il gold standard in tutto il mondo per quanto riguarda la gestione dei pagamenti online. Con Stripe, i tuoi clienti potranno pagarti con una carta di credito e tu riceverai i soldi direttamente sul conto corrente. Inoltre ha un supporto anni luce superiore a Paypal, un’interfaccia migliore e più semplice, e una commissione più bassa.
Il problema di Stripe, che è la ragione per la quale non l’ho consigliato anche a chi sta iniziando, è che ha bisogno di essere integrato con un carrello per funzionare: è necessario Thrivecart o un altro carrello, e questi sono software che non costano poco. Inoltre Stripe richiede di verificare i dati sia tuoi che della tua azienda, un procedimento che può prendere qualche giorno a sfogliare documenti.
Ma fidati, staccati da Paypal il prima possibile, e inizia a usare Thrivecart e Stripe. Con Thrivecart puoi scegliere di usare tutti e due i sistemi di pagamento: Stripe (carta di credito o prepagata) e Paypal, così da poter far scegliere al tuo cliente quello che preferisce.
Portale utenti: Learndash
Se stai ancora utilizzando un file .zip per inviare ai tuoi clienti il tuo prodotto, è il momento di un upgrade e passare completamente a Learndash: è più semplice per i tuoi clienti, e ti dà la possibilità di fare upsell direttamente all’interno del portale utente.
Email marketing automation: Active Campaign Lite
Se sei partito con Mailchimp, a questo punto inizierai a renderti conto dei suoi limiti: puoi creare solo sequenze autoresponder di base, è difficile segmentare efficacemente i contatti, e non puoi automatizzare altre componenti del tuo business.
È quindi il momento di passare da un semplice email marketing a un vero e proprio software di marketing automation con Active Campaign. Con Active Campaign puoi segmentare i contatti tramite tag (invece che con solo delle grossolane liste), tracciarli sul sito web, creare complesse sequenze di automazione personalizzate in base al comportamento di ciascun utente (condizioni if/else), creare campagne di marketing ultra-mirate, e molto altro.
L’email marketing, se fatto bene, è ancora oggi la linfa vitale di un business online di successo. Quindi se ancora non l’hai fatto, questo è uno degli investimenti più importanti che puoi fare per scalare il tuo business: se sfrutti bene la marketing automation, recupererai in men che non si dica il costo del software.
Software per aziende digitali consolidate
Passiamo ora alla terza categoria, quella delle aziende ormai consolidate che operano online. Idealmente hai a questo punto uno o due collaboratori (part time o a tempo pieno) dedicati che ti aiutano nell’attività digitale, un marketing testato, e un’azienda ben oliata che fattura con regolarità.
A livello di fatturato, puoi iniziare a pensare a questi software quando raggiungi circa i 100.000€. Con le dovute eccezioni caso per caso: ad esempio, se il processo di vendita è manuale, ossia tu o un tuo collaboratore interagisce direttamente con il potenziale cliente per concludere la vendita, il software gestionale ti servirà fin da subito.
Alcune di queste soluzioni sono abbastanza tecniche, e potrebbe servirti l’aiuto di un programmatore almeno per il setup iniziale.
Hosting: Amazon Lightsail + AWS
https://aws.amazon.com/it/?nc1=h_ls
Siteground ha un enorme vantaggio per una piccola azienda online: il supporto clienti è fra i migliori che abbia mai visto. Ma in quanto alla qualità dei loro server, purtroppo non sono fra i migliori. Quando la tua azienda scala, potresti avere bisogno di più personalizzazione, flessibilità e potenza.
Per questo, io mi sto trovando bene con Amazon Lightsail: un VPS altamente scalabile, non gestito, e con accesso diretto via SSH.
Non gestito significa che non hai accesso allo straordinario supporto di Siteground: avrai quindi bisogno di una figura in grado di gestire la parte tecnica del VPS, se non sei in grado di farlo tu.
Ma d’altra parte, il VPS di Lightsail è più che sufficiente per gestire anche un sito web di successo. Se hai bisogno di un VPS veloce e affidabile, Lightsail è un’ottima scelta. Senza contare che costa un terzo rispetto a Siteground, a parità di risorse.
Al VPS dovrai affiancare diversi servizi offerti da Amazon Web Service, o AWS. A proposito, lo sapevi che nel 2018 la maggior parte dell’utile di Amazon è stato fatto da AWS e non dall’e-commerce che noi tutti conosciamo e usiamo? AWS è un colosso, e gestisce i server di Netflix, Spotify e NASA (sì, quella NASA) fra gli altri.
Idealmente, con un’azienda, dovresti pensare di utilizzare questi servizi di Amazon:
- Cloudfront: già dovremmo utilizzare questo CDN, ne abbiamo parlato poco sopra.
- EC2: Questo è un server cloud che, a differenza di quello di Siteground, è scalabile all’infinito. Non ci sono costi fissi, il prezzo è variabile in base al consumo di risorse. Utile se vuoi delegare a un server separato i processi più intensivi del tuo sito web, così da non sovraccaricare la CPU del tuo server. Utile se Lightsail non è più in grado di gestire il tuo traffico, ma a questo punto, si parla di milioni di utenti o applicazioni specialistiche molto pesanti (ad esempio machine learning).
- ELB: se hai tanti visitatori (centinaia di migliaia al giorno) o ti serve una potenza di calcolo superiore a quella che può offrire un singolo server dedicato, puoi usare questo load balancer di Amazon per smistare il traffico fra due o più server (che possono anche essere EC2) per evitare rallentamenti.
- Route 53: per la gestione di diversi domini e DNS, è un servizio comodissimo. I domini su Route 53 sono più costosi della media e anche i DNS hanno un listino separato, ma sono veloci e affidabili.
- S3: se hai una mole enorme di dati da salvare da qualche parte, e hai finito lo spazio sul tuo server, puoi usare l’archiviazione scalabile di Amazon S3.
- SES: ActiveCampaign è perfetto per gestire le email di marketing, mentre se vuoi un servizio dedicato per le email transazionali tramite SMTP, Amazon SES è il servizio che ti consiglio.
Provider Email: Google Suite
Gsuite rimane imbattibile per la sua praticità nel gestire la tua casella email.
Blog: WordPress + WPEngine
Se il tuo blog è molto frequentato e uno dei punti cardine del tuo business, è il momento di passare a un hosting dedicato ottimizzato per WordPress. Avrai un server ultra-rapido e settato per rendere WordPress il più veloce possibile, oltre che un supporto specializzato nel risolvere le problematiche relative a questa piattaforma.
Da sempre lo standard per gli hosting di alto livello dedicati a WordPress è WPEngine: costa veramente tanto, ed è per questo che lo consiglio solo quando hai un’azienda consolidata nella quale il blog riveste un’importanza fondamentale, ma se vuoi il meglio per il tuo blog, non puoi sbagliare con WPEngine.
Se invece il tuo intero sito web è basato su WordPress, e non solo il blog, allora ti consiglio di restare su Lightsail o EC2.
La ragione è che WPEngine è meno flessibile di un VPS generico, e potresti trovare alcune limitazioni fastidiose. Un VPS generico dovresti sempre averlo.
Analitica e tracciamento: Wicked Reports
Google Analytics è un software eccezionale, ma ha uno svantaggio: non è il massimo per tracciare LTV in funnel complessi. Il LTV (acronimo di LifeTime Value) è il valore di un cliente nel suo intero ciclo di vita.
Il caso più semplice è quello di un acquisto singolo: il cliente acquista un prodotto a 49€, e se ne va senza comprare altro. In quel caso, il suo LTV è di 49€.
Mettiamo invece che dopo quei 49€, si trovi un upsell da 100€ e compri anche quello: il suo LTV è di 149€.
Se invece un cliente acquista il prodotto da 49€ e l’upsell da 100€, poi dopo 6 mesi compra la tua masterclass a 300€, il suo LTV è di 449€ (49+100+300).
La storia si fa un attimo più complicata con gli abbonamenti. Un cliente acquista il prodotto a 49€, poi si abbona al supporto per 10€ al mese. Dopo 5 mesi si cancella, e ha quindi pagato 50€ in totale per il supporto. Più il prodotto iniziale a 49€, ha un LTV di 99€. E se il ciclo di vita di un abbonamento è molto lungo (come nel nostro caso, che vendiamo un software che i clienti usano per anni e anni), si calcola il LTV con questa formula: abbonamento medio mensile / churn rate mensile.
Come vedi le cose ci mettono poco a diventare complesse, e Google Analytics non è in grado di calcolare il LTV con precisione. Conoscere il LTV medio di un cliente è molto importante per determinare il ROI (ritorno sull’investimento) delle tue campagne, e sapere dove e come spendere il tuo budget di marketing.
Anche l’attribuzione non è semplice per Google Analytics. Ci sono diversi modelli di attribuzione nel software, ma sono abbastanza grossolani: funzionano bene quando hai un funnel lineare e semplice, ma quando le cose si complicano, ad esempio aggiungendo diverse fonti di traffico, retargeting, lunghi cicli di acquisto, demo personalizzate eccetera eccetera, fa fatica ad attribuire nel modo corretto i ricavi.
Per questo ci torna utile Wicked Reports, un software che si accosta a Google Analytics per il tracciare e attribuire correttamente i ricavi alle varie campagne pubblicitarie e fonti di traffico. Per un calcolo preciso si collega a Stripe, per calcolare con precisione il LTV di ciascun cliente.
Attenzione, perché non è detto che Wicked Reports sia adatto ad ogni azienda digitale in crescita. Può tornarti utile se:
- Vendi più di un prodotto in diverso tempo (come in un e-commerce nel quale i clienti tornano ogni qualche settimana o mese) o un abbonamento, ed è quindi complesso calcolare il LTV di un cliente.
- Hai un sistema di acquisizione cliente e di vendita complesso, che non può essere riassunto nello schemino del funnel classico.
- Investi molto in pubblicità, ed è per te fondamentale conoscere il vero ROAS di ciascuna campagna su ciascuna piattaforma.
Ho messo queste tre premesse perché Wicked Reports non è economico, partendo da 299$ al mese. Ma se investi dieci volte tanto in pubblicità, ti servono delle metriche precise per guidare le tue decisioni.
Integrazione API: Zapier
A questo punto, probabilmente usi già diversi software nel tuo business che non fanno parte di questa lista. Ma questi software non dialogano fra di loro, limitando le loro potenzialità.
Qui entra in scena Zapier, un servizio che collega automaticamente tramite API centinaia di software differenti. Una volta per far parlare due software fra di loro serviva pagare un programmatore, ora basta un semplice abbonamento a Zapier. Se ancora non lo conosci, dacci subito un’occhiata: le potenzialità sono illimitate!
Split test: Visual Website Optimizer
Per quando inizia a starti stretta la versione gratuita di Google Optimize, c’è Visual Website Optimizer: un software di split testing professionale, e quello che utilizzo anche io.
Ha diversi vantaggi rispetto a Google Optimize:
- Un numero di split test contemporanei infinito.
- Reportistica più avanzata.
- Segmentazione.
- Split test su interi siti web (ad esempio: cambiare il testo della CTA nella sidebar di tutte le pagine del blog).
- Un’interfaccia più immediata.
Visto che la pagina prezzo di VWO è complicata, ti consiglio di iniziare da questo piano: VWO Testing, piano Growth, per 199$ al mese. Se poi ti trovi bene, puoi iniziare ad esplorare i piani più costosi.
Landing page: Unbounce
Da quando mi sono per la prima volta affacciato al mondo delle landing page, Unbounce rappresenta la soluzione preferita da tutte le grandi aziende che vogliano il software migliore per creare pagine di vendita, senza compromessi.
Le potenzialità sono molto maggiori di quelle di Landingi: popup, template eccellenti, sostituzione testo, A/B testing, integrazione Zapier, e un’interfaccia secondo me molto più intuitiva.
Il problema è che anche il prezzo è molto maggiore: Unbounce parte da 99 dollari al mese.
Carrello e pagamenti: dipende + Stripe
Per il carrello, quando il volume di vendita aumenta, non c’è una soluzione nettamente migliore delle altre. Ci sono tre possibilità, tutte e tre valide a seconda delle tue necessità:
- Thrivecart: se vendi infoprodotti e il sistema di vendita è relativamente semplice, non c’è motivo di rimpiazzare l’eccellente Thrivecart.
- Samcart: se il tuo processo di vendita è più complicato, Samcart ha qualche opzione in più (soprattutto per la vendita di prodotti fisici), ma perde l’immediatezza di Thrivecart.
- Carrello ad-hoc: se hai bisogno di tanta personalizzazione, più di quella che ti possano dare i carrelli preimpostati, puoi assumere un programmatore per creare un carrello ad-hoc per il tuo business. Questa è la soluzione che abbiamo scelto su Active Powered, vista la quantità di piani complessi, la necessità costante di fare upgrade, e le varie integrazioni richieste per attivare un account.
A prescindere dal carrello scelto, continua ad abbinarlo a Stripe per la gestione degli addebiti via carta di credito. E se lo ritieni necessario, anche a Paypal.
Portale utenti: Teachable
Se il portale utente è una parte importante del tuo business, e ad esempio vedi decine di corsi complessi con decine di video l’uno, quiz, PDF, riassunti eccetera, ti serve una soluzione più stabile e professionale di Learndash.
Ci sono diversi software specializzati nel dare ai tuoi studenti l’esperienza migliore possibile, fra questi il mio preferito è Teachable. Ha molte opzioni, è semplice da usare, e soprattutto, garantisce un’ottima esperienza ai tuoi clienti.
Il suo problema più grande rispetto a Learndash, è che non è personalizzabile. Quindi se ti interessa espandere le funzionalità del portale utente con del tuo codice, ad esempio per integrare la piattaforma al tuo sito web, potresti preferire di rimanere con Learndash.
Email marketing automation e CRM gestionale: Active Campaign Plus (o superiore)
Qui la scalabilità di ActiveCampaign si fa sentire: invece di dover cambiare completamente di piattaforma quando il tuo business cresce, con tutti i ritardi, problemi e mal di testa che ne conseguono, puoi semplicemente cambiare il tuo piano di ActiveCampaign alla versione Plus o superiore per attivare le funzionalità di gestionale.
Al contrario di molti altri software in questa lista, la dimensione della tua azienda conta relativamente nella decisione di passare ad AC Plus: quello che conta è la complessità del tuo processo di vendita e gestione cliente. Più è complesso, più hai bisogno di un CRM gestionale.
In sostanza, il CRM è un software che aiuta te e il tuo staff di vendita a seguire un lead dal primo contatto fino alla chiusura del contratto.
Mettiamo, ad esempio, che io sia una web agency che aiuta le PMI a sviluppare un piano di marketing online e offline. I miei pacchetti partono da 2000€, quindi devo come minimo sentire al telefono i miei clienti per convincerli a comprare. Ci sono diverse fasi per la gestione di ciascuna offerta, ad esempio:
- Il cliente richiede informazioni
- Primo colloquio per stabilire le necessità del cliente
- Preventivo personalizzato
- Creazione di un piano di pagamento dilazionato
- Raccolta delle informazioni iniziali
- Approvazione della bozza del piano marketing
- Definizione delle campagne pubblicitarie
- Definizione del budget
E così via.
Ancora peggio, può darsi che una stessa offerta venga gestita da diverse persone a catena di montaggio:
- Il reparto vendite convince il cliente ad acquistare
- Il reparto tecnico fa una stima dei costi da mettere nel preventivo
- Il reparto commerciale gestisce la dilazione del pagamento
- Il reparto tecnico crea un piano di marketing di massima e lo fa approvare
- L’esperto di Google Ads crea le campagne in base alle necessità del cliente
Eccetera eccetera.
Come puoi pretendere di gestire un flusso così complesso con dei fogliettini volanti, o un foglio Excel? Non solo perderai tempo, ma perderai anche tanti clienti che si tireranno indietro dopo aver visto il caos attorno alla tua azienda (e non ti preoccupare, se ne accorgeranno presto). Basta poco, nella confusione, per dimenticarsi di richiamare un potenziale cliente che era già pronto a pagare.
Se la tua azienda sta crescendo, uno dei modi migliori per far decollare il fatturato è aggiungere prodotti enterprise ad alto prezzo, ma questi prodotti non possono essere venduti online, automaticamente. Serve qualcuno che gestisca direttamente la vendita e il cliente. E per far fronte a tutte queste difficoltà, un CRM gestionale è imprescindibile.
Senza contare che Active Campaign può anche automatizzare tutti quei compiti automatici che in genere vengono gestiti manualmente da un collaboratore, ottimizzando così tutti i processi aziendali.
Conclusione
Questi sono i software che nella mia carriera ho utilizzato, e che mi hanno soddisfatto più di tutti.
Ne ho usati molti altri che non ho riportato in questo articolo, perché secondo me non erano al livello di altri concorrenti. A dire la verità, purtroppo trovo che la maggior parte dei software esistenti abbia delle gravi lacune, quindi la ricerca del programma ideale tende ad essere frustrante e lunga. Spero di averti fatto risparmiare tempo e mal di testa!
E tu, hai qualche altro software che reputi fondamentale per un imprenditore digitale, ma non è presente in questa lista? Fammelo sapere nei commenti!
Riccardo
12/12/2019 @ 08:40
io mi trovo benissimo con piramid, ha tutto al suo interno senza andare ad impazzire a cercare 1000 software diversi ed incastrarli tra loro, l’unica cosa che non ha è l’autoresponder, per quello uso activepowered
Stefano Mini
19/12/2019 @ 12:00
Sì, da quello che ho sentito dire Piramid è ottimo, ma non l’ho mai usato personalmente. Ho chiesto a Roberto di aggiungerlo alla lista. 🙂
Giuseppe
12/12/2019 @ 09:26
grazie ritengo gli argomenti trattati molto interessanti ed esaustivi , gli approfondiro’ con attenzione.
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