Come l’Intelligenza artificiale sta cambiando la SEO: strategie per restare visibili
Fino a poco tempo fa, per fare una ricerca online scrivevi su Google: “miglior smartphone 2024” e ottenevi una lista di contenuti che ne parlavano, magari già con il nome dello smartphone vincente nel titolo. Oggi è ancora così, ma non per molto. Grazie all’intelligenza artificiale i motori di ricerca per come li conosciamo hanno fatto il loro tempo. Molto presto non ci sarà più bisogno di digitare frasi e parole chiave in un riquadro. Chiederemo direttamente a un chatbot o a un assistente vocale e faranno loro la ricerca per noi. Questa trasformazione è destinata a cambiare radicalmente la SEO. Per farsi trovare le aziende dovranno diventare esse stesse la risposta alla domanda dell’utente. Dovranno essere trovate dall’AI che dovrà giudicare attendibile le risposte fornite per fornirle a sua volta all’utente. L’intelligenza artificiale sta cambiando la SEO e le aziende sono obbligate a trovare strategie e soluzioni valide per restare visibili. Vediamo come.
La SEO oggi e le sfide in arrivo
La SEO (Search Engine Optimization) è stata per anni uno degli strumenti più potenti per guidare il traffico organico verso siti web e e-commerce. Il meccanismo è chiaro: un utente digita una query su un motore di ricerca come Google, e quest’ultimo restituisce una lista di risultati ordinati per rilevanza. Più il tuo sito è ottimizzato per determinate parole chiave, più hai possibilità di comparire tra i primi risultati, aumentando le visite e, potenzialmente, le vendite.
Le basi della SEO tradizionale si fondano su tre pilastri principali:
- Contenuti di qualità: creare testi, video o immagini che rispondano alle esigenze degli utenti e includano le parole chiave giuste.
- Backlink autorevoli: ottenere link da altri siti web credibili che aumentano la tua autorità agli occhi dei motori di ricerca.
- Ottimizzazione tecnica: garantire che il sito sia veloce, mobile-friendly e facilmente navigabile sia dagli utenti che dai crawler dei motori di ricerca.
I limiti della SEO attuale
Nonostante l’efficacia di queste strategie, la SEO tradizionale – e di conseguenza gli imprenditori che la utilizzavano per generare traffico organico – si è trovata di fronte non pochi problemi.
- Saturazione dei contenuti: milioni di nuovi articoli e pagine web vengono pubblicati ogni giorno, rendendo sempre più difficile distinguersi.
- Focus eccessivo sulle parole chiave: spesso si punta più a compiacere gli algoritmi che a creare valore per il lettore.
- Cambiamenti frequenti degli algoritmi: Google e altri motori aggiornano costantemente le regole del gioco, rendendo difficile mantenere posizioni stabili.
Come cambia la ricerca con l’intelligenza artificiale
Con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, stiamo assistendo a una rivoluzione. I classici elenchi di risultati ordinati per link sono sempre più affiancati, o addirittura sostituiti, da risposte generate direttamente dall’AI.
Questi modelli non si limitano a cercare parole chiave: comprendono il contesto, interpretano il linguaggio naturale e restituiscono risposte mirate, spesso senza bisogno che l’utente visiti un sito esterno.
Già adesso è possibile vedere risposte dell’AI al posto dei risultati di ricerca, basta installare sui nostri browser le estensioni di ChatGPT, o Copilot o Merlin, che forniscono automaticamente risposte quando effettuiamo una ricerca.
Questa trasformazione minaccia uno dei pilastri fondamentali della SEO tradizionale: il traffico organico diretto. Se l’AI risponde direttamente a una domanda, senza rimandare a un sito, come possono i brand continuare a essere visibili?
La situazione attuale è chiara: continuare a fare SEO come in passato non sarà sufficiente. Per rimanere rilevanti, bisogna comprendere come si stanno evolvendo i motori di ricerca e adattare le proprie strategie di conseguenza.
Come l’Intelligenza artificiale sta cambiando la SEO: strategie per restare visibili
In passato, come sappiamo, la ricerca era semplice: l’utente inseriva parole chiave e il motore di ricerca restituiva una lista di link. Ora, grazie agli LLM, la ricerca diventa conversazionale. Gli utenti pongono domande complesse, più simili a una chiacchierata (“Qual è lo smartphone migliore per fare foto quest’anno?”), e ricevono risposte dirette, generate dall’AI. Questo cambia il gioco in due modi:
- Risposte immediate: l’utente ottiene ciò che cerca senza dover visitare più siti.
- Contesto e comprensione: l’AI interpreta l’intenzione dietro la query, non solo le parole usate.
Risultati diretti e la “fine” della SERP classica?
Un cambiamento cruciale è il modo in cui i motori di ricerca presentano le informazioni. Con AI come Gemini, Copilot, ChatGPT, Peplexity eccetera l’utente riceve una risposta in tempo reale, spesso senza bisogno di cliccare su un link. Questo significa che i risultati classici della SERP (Search Engine Results Page) potrebbero diventare meno rilevanti.
Le conseguenze principali:
- Meno traffico diretto ai siti web: l’utente non ha più bisogno di cliccare per ottenere le informazioni.
- Aumento delle ricerche senza clic: le risposte generate dall’AI riducono il volume di traffico organico.
L’AI personalizza la ricerca
Un altro aspetto fondamentale è la capacità dell’AI di personalizzare le risposte. I motori di ricerca stanno imparando a conoscere meglio gli utenti, grazie ai dati raccolti su preferenze, cronologia e comportamenti. Questo significa che:
- Le risposte fornite dall’AI sono uniche per ogni utente.
- I brand devono adattarsi a essere rilevanti non solo per tutti, ma per segmenti specifici di pubblico.
Che impatto ha tutto questo sui brand e i siti web?
- Riduzione della visibilità generale: con meno clic disponibili, solo i contenuti di maggior valore saranno visibili.
- Competizione per l’autorevolezza: diventare una fonte affidabile per l’AI è essenziale.
- Nuove opportunità: i brand che sapranno adattarsi potranno collaborare direttamente con piattaforme AI e posizionarsi come fonti autorevoli.
La SEO sta entrando in una nuova fase: ora bisogna essere visibili all’interno delle risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Cosa fare per farsi trovare: strategie per l’era AI
Per sopravvivere e prosperare in questo nuovo contesto, le vecchie tecniche SEO devono essere integrate con nuove strategie focalizzate sull’AI.
La chiave per la visibilità nell’era della SEO AI-driven, sta nei contenuti che non possono più limitarsi a essere semplici testi con parole chiave. I modelli di linguaggio AI cercano risposte complete e contestualizzate alle domande degli utenti.
I contenuti giocano un ruolo chiave. Questi devono essere:
- Utili e dettagliati. In modo da fornire risposte esaustive alle domande più frequenti.
- Focus su intenti e contesto. Scrivere contenuti che anticipano le esigenze dell’utente, non solo basati su parole chiave.
- Snippet ottimizzati. Strutturare il contenuto in modo che possa essere facilmente estratto dai motori di ricerca AI.
- Mantenere e aumentare il traffico organico: diversificazione e innovazione.
1. Contenuti utili e dettagliati
Gli utenti non cercano più solo termini generici, ma pongono domande precise. Per essere visibili, è fondamentale fornire risposte approfondite e chiare.
Ad esempio, se la domanda dell’utente è “Qual è il miglior smartphone per fotografia nel 2024?”, il contenuto ideale dove andrà a pescare un’intelligenza artificiale sarò molto probabilmente una guida che confronta i migliori smartphone per fotografia, con dettagli su fotocamere, software e caratteristiche.
Di conseguenza, se hai intenzione di essere tu il sito che risponde a quella domanda, dovrai necessariamente non solo produrre una guida completa ed esaustiva, ma che con sezioni con domande frequenti (FAQ) del tipo: “Qual è il miglior smartphone per foto notturne?” o “Quali caratteristiche cercare in una fotocamera da smartphone?”.
Insomma, porsi le domande dell’utente e dare le risposte.
Contenuti approfonditi e verticali
L’AI apprezza contenuti che vanno in profondità su un argomento specifico piuttosto che panoramiche superficiali. Scegli un tema e trattalo in ogni suo aspetto.
Ad esempio, se il tema è: “Come scegliere una bici elettrica”, la risposta è ancora una guida completa che includa tutti gli elementi trattati in profondità:
- Tipi di bici elettriche (urbane, da montagna, pieghevoli)
- Criteri di scelta (autonomia della batteria, potenza del motore, peso)
- Confronti tra modelli popolari con pro e contro
- Una sezione interattiva per calcolare la bici migliore in base alle proprie esigenze.
Formati diversi per migliorare la fruibilità
I motori di ricerca AI favoriscono contenuti che offrono una varietà di formati per facilitare la comprensione del lettore. Contenuti in diversi formati possono aumentare la possibilità di essere trovati e inclusi come riposta dall’AI.
Per formati diversi intendiamo:
- Testo strutturato. Titoli chiari, paragrafi brevi e liste puntate sono l’optimum.
- Infografiche. Presenta dati complessi in modo visivo, sono consigliate (e oggi grazie ai tanti tool che le generano, è facilissimo farle in pochi minuti).
- Video e audio. Video tutorial o podcast per ampliare il contenuto testuale saranno cercati dall’AI, quindi farsi trovare anche in questo ambito è consigliato.
Offri soluzioni pratiche e applicabili
Spesso gli utenti cercano risposte pratiche ai loro problemi. A seconda del business che hai e dei metodi per ottenere lead, privilegia sempre le soluzioni pratiche e immediate, perché saranno quelle scelte dall’AI.
Ad esempio, un centro massaggi oltre ad avere tutti i contenuti detti finora, offrirà anche la possibilità di prenotare una prima seduta o una prima consulenza al fine di dare una risposta certa al problema dell’utente.
(Immagina la conversazione utente – AI: “Jasper trovami un centro specializzato in ginnastica posturale”. “Ho trovato questo centro, vicino a casa, che offre una consulenza a domicilio”. “Perfetto, prenota subito per domani alle 14”.).
Contenuti aggiornati
Contenuti utili devono essere sempre attuali. L’AI valuta positivamente i contenuti freschi e aggiornati. la frequenza di aggiornamento. Come nella SEO tradizionale, frequenza e aggiornamento sono sintomi di siti web in salute con risorse da dedicare a utenti e clienti, e saranno questi siti ad essere privilegiati dalle ricerche AI.
2. Focus su intenti e contesto.
È necessario cercare di anticipare le esigenze dell’utente. L’ottimizzazione SEO nell’era dell’AI-driven search si basa anche sull’intento che c’è dietro la ricerca. I motori di ricerca moderni utilizzano l’intelligenza artificiale per capire perché l’utente effettua una query, non solo cosa cerca.
Se l’intento è informativo l’utente cercherà informazioni o risposte a una domanda.
Ad esempio “Come funziona l’AI nella SEO?”.
In questo caso il contenuto ideale sarà una guida completa con spiegazioni, esempi e risorse di approfondimento.
Se l’intento è navigazionale l’utente vuole trovare un sito specifico o una risorsa già conosciuta.
Ad esempio: “Vendita e assistenza autovetture Ford”.
In questo caso il contenuto ideale sarà una pagina ottimizzata per apparire al primo posto quando un utente cerca il tuo brand.
Se l’intento è transazionale, l’utente è pronto a compiere un’azione, come acquistare o iscriversi, come ad esempio “Acquista magnesio integratore online”.
In questo caso il contenuto ideale da preparare è una pagina ben strutturata, con informazioni chiare, recensioni e un chiaro invito all’azione (CTA).
Se l’intento è commerciale/investigativo, l’utente valuta diverse opzioni prima di prendere una decisione, ad esempio “Miglior software di email marketing 2024”
In questo caso i contenuti ideali sono gli articoli comparativi, come pro e contro, tabelle di confronto e valutazioni oneste.
3. Snippet ottimizzati
Gli snippet sono i frammenti di testo che compaiono sotto i link nei risultati di ricerca e forniscono una risposta sintetica alla query dell’utente. Ottimizzare gli snippet è fondamentale per guadagnare visibilità, soprattutto nei featured snippet.
Featured Snippet
I featured snippet (o posizione zero) sono riquadri evidenziati nei motori di ricerca che mostrano una risposta diretta alla query, senza necessità di cliccare sul link che appaiono in posizione zero, sopra i risultati tradizionali. Possono presentarsi in diversi formati:
- Paragrafo: Risposta testuale breve e diretta.
- Elenco puntato o numerato: Per guide passo-passo o liste.
- Tabelle: Per comparare dati o prezzi.
Esempio:
Query: “Come ottimizzare una pagina web per la SEO?”.
Snippet in formato elenco:
- Ricerca delle parole chiave principali.
- Ottimizzazione del titolo e dei meta tag.
- Miglioramento della velocità di caricamento.
- Uso di contenuti multimediali ottimizzati.
Come ottimizzare i contenuti per ottenere gli Snippet
- Scrivi risposte concise e dirette. Paragrafi brevi (40-60 parole) che rispondano in modo preciso a domande specifiche.
- Crea una struttura chiara. Titoli (H1, H2, H3) e paragrafi ben organizzati. Ad esempio, una guida con passaggi numerati ha più probabilità di apparire come elenco puntato.
- Usa lo schema “Domande e risposte”. Domande frequenti direttamente nel contenuto e fornisci risposte rapide e concise.
- Utilizza i dati strutturati. Implementa gli schemi markup (infografiche e tabelle) per aiutare i motori di ricerca a capire meglio il contenuto e aumentare le possibilità di apparire nei risultati avanzati.
- Aggiornamenti costanti. Mantieni il contenuto fresco e aggiornato per restare competitivo nei risultati di ricerca.
4. Mantenere e aumentare il traffico organico: diversificazione e innovazione
Oltre all’ottimizzazione dei contenuti, è essenziale diversificare le fonti di traffico per non dipendere unicamente dai motori di ricerca.
Le strategie di diversificazione comprendono:
- Newsletter e community. Coltivare un pubblico fedele tramite email e piattaforme proprietarie.
- Social media e content marketing. Espandere la presenza su piattaforme social e creare contenuti virali.
- Collaborazioni strategiche. Partnership con altre piattaforme e influencer.
- Migliorare l’esperienza utente (UX) con siti veloci e ottimizzati, contenuti interattivi: (quiz, video e altri elementi dinamici) e personalizzazione con contenuti su misura in base ai dati raccolti sugli utenti.
Le metriche per la “SEO intelligente”
Con l’AI che trasforma la SEO, anche le metriche per valutare il successo devono cambiare.
Nuove KPI da monitorare:
- Engagement sulle risposte AI. Monitorare quante volte i contenuti vengono citati nelle risposte dei chatbot.
- Tempo di permanenza. Valutare quanto tempo gli utenti trascorrono sul sito, segno di contenuti di qualità.
- Visibilità nelle piattaforme AI. Analizzare la presenza del brand nei risultati generati dall’AI.
Come misurare l’engagement
Anche nei contesti AI-driven, il CTR rimane un indicatore utile. Con Google Search Console puoi monitorare quali query generano clic verso il tuo sito. Se noti che il CTR è basso, puoi provare a fare modifiche nei titoli e nelle meta description per renderli più accattivanti e allineati alle query degli utenti.
Strumenti di tracciamento avanzati
Piattaforme come SEMrush o Bright Edge integrano funzionalità specifiche per monitorare il posizionamento nei contesti AI. Questi strumenti ti aiutano a capire come cambiano le prestazioni dei tuoi contenuti rispetto alle nuove tipologie di ricerca.
Tempo sulla pagina e frequenza di rimbalzo
Se i tuoi contenuti vengono cliccati da una risposta AI, è essenziale vedere quanto tempo gli utenti trascorrono sulla pagina e se tornano indietro velocemente (bounce rate). Questi dati possono essere raccolti tramite Google Analytics 4 o strumenti di analisi simili.
Interazioni con contenuti multimediali:
Le AI spesso prediligono contenuti che includono elementi visivi e interattivi. Puoi monitorare l’engagement osservando il numero di visualizzazioni di video incorporati, il tempo speso su infografiche e l’interazione con altri elementi multimediali.
Analisi della presenza del brand nei risultati AI-driven
Con l’introduzione dei modelli di linguaggio AI, la tradizionale ricerca testuale si sta trasformando in un’interazione più complessa, dove il tuo brand può essere menzionato direttamente nelle risposte. Monitorare questa presenza richiede metodi innovativi.
Utilizzo di strumenti di brand monitoring
Piattaforme come Brand24, Mention o Talkwalker monitorano le citazioni del tuo brand sul web. Questi strumenti potrebbero evolversi per tracciare anche le menzioni nei contesti AI, identificando se e come l’AI usa le tue informazioni.
Come l’Intelligenza artificiale sta cambiando la SEO: strategie per restare visibili in conclusione
Come hai visto la SEO per l’intelligenza artificiale non differisce poi molto da quello che hai dovuto fare finora per assicurarti presenza nei motori di ricerca e traffico organico.
Anche nello scenario AI quello che conta sono i contenuti in primis, che devono essere utili, completi, esaustivi e offerti in formato AI-friendly, ovvero attraverso FAQ, tabelle, snippet, elenchi, infografiche, meta description e tag.
Modificare la SEO richiede un approccio strategico e continuo. Implementando queste azioni, sarai pronto ad affrontare il futuro della ricerca guidata dall’intelligenza artificiale e a posizionare il tuo brand come leader nel panorama digitale emergente.