I pop-up sono morti? I risultati di una analisi su 2 miliardi di pop-up

Oggi cercheremo di rispondere ad uno dei dubbi che assale la mente di chi lavora con il marketing digitale: i pop-up sono morti? Funzionano ancora?

Per capirci, hai presente tutte quelle finestre che compaiono in automatico chiedendoti l’email? Proprio quelle finestrelle che compaiono mentre stai leggendo, o appena entri in un nuovo sito o, ancora, quando stai per lasciare quello stesso sito.

Beh, io credo che tutti noi, almeno una volta, siamo stati infastiditi da uno di questi pop-up.

La domanda è: sono soltanto un fastidio? O funzionano?

Ci sono delle regole per farli funzionare (e quindi ottenendo email) ed evitare di ottenere risultati opposti?

Quelli di Sumo hanno analizzato 2 miliardi di pop-up e i rispettivi dati.

Hanno quindi scoperchiato il vaso di Pandora sui pop-up per capire se, oggi, nel 2018 conviene ancora usarli e soprattutto come usarli nella maniera più efficace possibile.

Quelli di Sumo sono chiari sin da subito: i pop-up funzionano e funzionano molto bene. Bisogna usarli però in maniera intelligente per renderli efficaci e per niente fastidiosi.

Ecco i risultati dell’analisi di 1,754,957,675 pop-up:

  • Il 10% dei pop-up che hanno registrato il rendimento più elevato hanno un tasso di conversione del 9,28%. E, per tasso di conversione, intendiamo qualcuno che ha visto un pop-up ed ha agito.
  • Solo 3 persone su 100 hanno pop-up con tassi di conversione superiori all’11%.
  • Il tasso di conversione medio per tutti i popup è del 3,09%.
  • Alcuni pop-up registrano anche il 50.2% di CR.

I risultati sono chiari, solo una minima parte di pop-up rende bene e funziona a dovere, la maggior parte non funziona e risulta, appunto, fastidiosa.

Cosa fare quindi?

Gli 8 elementi di un pop-up che converte

Quelli di Sumo non si sono voluti fermare ed hanno estrapolato 8 elementi che contraddistinguono un pop-up funzionante da uno non funzionante.

1- I pop-up con più contesto hanno i risultati migliori

Il contesto è tutto nel mondo dei pop-up.

È la variabile che ha generato i tassi di conversione maggiori (più del 40%).

Cosa intendiamo per contesto?

I pop-up vanno inseriti in aggiunta al tuo contenuto, non vanno messi a casaccio, ma devono essere inseriti nel contesto.

Un esempio per farti capire.

Immagina di cercare su google qualche articolo su come fare una analisi dei competitor.

Finisci su un sito che immediatamente ti mostra un pop-up con un coupon (in cambio della email) per acquistare un loro prodotto… dov’è il contesto qui? Quel pop-up è completamente sconclusionato, non trovi?

Immagina invece di finire su un sito, con un bell’articolo completo ed esauriente sull’argomento che cerchi, lo leggi e troverai (nell’articolo) che loro fanno l’analisi dei competitor tramite un file excel, ti spiegano come lo usano, come catalogano i vari competitor e così via.

Cosa succederebbe se, verso la fine dell’articolo, ti apparisse un pop-up con la possibilità di scaricare quel template di file excel in cambio della email?

Capisci il contesto adesso? È davvero fondamentale.

Sono molti i siti che mettono dei pop-up standard con un lead magnet standard su tutte le pagine del sito, è controproducente.

Ogni pop-up all’interno di un sito deve avere il suo senso e deve ritrovarsi nel suo contesto.

Un pop-up che propone un coupon in cambio dell’email deve comparire nella pagina del prodotto, un pop-up che propone del materiale da scaricare deve comparire in una pagina dove quel materiale ha preso di senso ed è divenuto utile (vedi l’esempio del file excel).

Il contesto è tutto, se riuscirai ad inserire i tuoi pop-up in dei contesti ben congegnati, i risultati, già soltanto con questo, schizzeranno in alto.

2- I pop-up migliori non appaiono immediatamente

Questo punto si ricollega un po’ al primo.

Motivo per cui non mi dilungherò più di tanto qui.

Mettere un pop-up immediatamente quando si visita un sito è davvero controproducente.

Hai mai visto un venditore entrare dalla porta e senza neanche stringerti la mano ti chiede i dati e la firma porgendoti il contratto?

I pop-up dovrebbero apparire solo nel momento in cui possono essere davvero utili.

Non c’è un tempo predefinito, dipende anche qui dal contesto.

Quelli di Sumo prendono in esempio un pop-up che appare dopo 15 secondi dal momento in cui l’utente inizia a leggere la pagina di presentazione di un ebook. Il pop-up offre (in cambio della email) di scaricare il primo capitolo.

Quel pop-up converte al 38,4%.

Il consiglio è sempre lo stesso:

  • Usa i tuoi dati, tramite analytics studia il tempo medio di permanenza della pagina in cui vuoi inserire il pop-up
  • Pensa ad un pop-up da inserire nel contesto della pagina
  • Fai i dovuti split-test sul timing.

3- Sii chiaro e specifico

I pop-up che hanno ottenuto i migliori risultati offrivano dei lead magnet chiari, concisi, diretti, specifici e direttamente collegati al contesto.

Sono da evitare quindi offerte generiche del tipo “Iscriviti per ricevere consigli sull’inglese”, “Iscriviti per ricevere gli aggiornamenti” e così via.

Un esempio che mostrano quelli di Sumo:

“Iscriviti oggi gratis per ricevere una email settimanale ogni mercoledì sui migliori eventi dedicati alla famiglia in Perth”

  • Iscriviti oggi: specifica richiesta
  • Gratis: valore
  • Una email settimanale ogni mercoledì: sai cosa riceverai e quando
  • Migliori eventi dedicati alla famiglia: specifica nicchia
  • In Perth: luogo

4- La personalità genera più conversioni

Abbiamo parlato spesso del fatto che ci ritroviamo nell’era delle relazioni.

Amiamo comprare da persone e non da aziende, amiamo comunicare con persone e non con team aziendali.

Se il contesto lo permette e quindi la tua comunicazione è molto volta alla relazione con l’utente, puoi pensare di usare messaggi (nel pop-up) pieni della tua personalità.

Usare quindi messaggi più user-friendly e non messaggi spudoratamente di marketing, con offerte aggressive e quant’altro.

5- Il valore è tutto

La variabile fondamentale è che nel pop-up devi offrire qualcosa di reale valore all’utente.

Puoi inserire il pop-up nel giusto contesto, puoi essere specifico, puoi farlo apparire al momento giusto, puoi metterci personalità, ma se non dai un reale valore all’utente, questo non convertirà.

6- Occhio alla frequenza

Non devi martellare il tuo utente.

Ti è mai capitato di visitare un sito, vedi il primo pop-up e lo chiudi, cambi pagina ed ecco un secondo pop-up, poi un terzo e un quarto… non è frustrante?

Quelli di Sumo consigliano di non mostrare più di un pop-up a chi l’ha già visto in una sessione e di non rimostrarglielo per almeno 1 giorno (se il sito è molto trafficato, anche per 2 giorni o più).

E soprattutto non dovresti mai e poi mai mostrare di nuovo lo stesso pop-up a chi ha già inserito la propria email iscrivendosi. Non richiedere mai un’azione già compiuta.

7- Coerenza tra offerta e CTA

Faresti clic su “Acquista” quando c’è un pop-up che offre una prova gratuita?

Vuoi fare clic su “Iscriviti” quando c’è un pop-up che promette solo un ebook?

E faresti clic su “Unisciti al gruppo” quando c’è un popup che chiede di registrarsi per uno sconto?

La CTA deve riprendere direttamente l’offerta del popup.

8- Gli exit-popup dovrebbero dare un ENORME valore

I popup che appaiono quando un utente sta lasciando il sito dovrebbero dare un valore smisurato dicono quelli di Sumo.

Sta infatti accadendo qualcosa che non vogliamo: un utente sta lasciando il nostro sito, magari senza acquistare o aver fatto altro.

Hai probabilmente l’ultima possibilità di prendere un suo contatto.

I migliori exit-popup (che hanno registrato i migliori risultati) sono quelli che hanno dato via davvero tanto valore.

Pensa al miglior valore che potresti mai dare gratuitamente e pensa di inserirlo nell’exit-popup.

Conclusioni: il miglior pop-up

Il pop-up perfetto non esiste, ma oggi, grazie alle statistiche risultate dalle analisi puoi provare a migliorare sensibilmente i tuoi popup.

Il miglior popup:

  • Ha un contesto: il pop-up appare su una pagina consona all’offerta quasi completando il contenuto che l’utente sta visitando.
  • Appare nel momento giusto: non vedrai il pop-up finché non avrai letto una parte del contenuto e quindi l’offerta del popup non avrà preso il suo senso.
  • È chiaro e diretto: l’utente sa esattamente cosa ottiene se si registra.
  • C’è personalità: un po’, senza esagerare.
  • C’è vero valore nell’offerta.
  • Coerenza tra offerta e CTA.

Tutti questi fattori, secondo sumo, possono portare (potenzialmente) i popup ad un tasso di conversione maggiore del 50%.

Se vuoi approfondire l’analisi fatta da sumo, ti lascio qui il link:

LINK ANALISI SUMO