I libri di marketing e business da leggere questa estate per ripartire alla grande (2/2)
Dopo il primo articolo pubblicato la scorsa settimana, ritorniamo sui libri di marketing e business da leggere questa estate.
Qui ci occupiamo di due aspetti cruciali del business online di oggi, ovvero la customer experience e il brandig, due aspetti che possono decretare il successo o il fallimento di un marchio.
La Customer experience
Nel 2025 la customer experience va considerata come una forma di marketing a sé stante.
Oggi ha successo non solo chi riesce a individuare e interpretare bisogni e desideri del cliente, ma riesce anche ad anticiparli, offrendo una esperienza d’acquisto ai massimi livelli, grazie ad una capacità di ascolto e di immedesimazione nelle esigenze del cliente stesso.
Oggi vince non necessariamente chi ha il prodotto migliore, ma chi riesce a offrire un’esperienza fluida, personalizzata e memorabile.
Una customer experience di livello eccellente aumenta la fiducia del mercato e dei clienti verso il brand, aumenta la fidelizzazione del cliente e genera un passaparola esteso e virtuoso, procurando all’azienda nuovi clienti a costi di acquisizione sempre più bassi (scopri anche come fare customer experience con l’email marketing con il nostro metodo).
Ecco tre testi che consigliamo su questo argomento cruciale.
Un servizio pazzesco: Il potere incredibile di offrire una hospitality al di sopra delle aspettative

Citiamo direttamente dalla terza di copertina del libro:
“Will Guidara aveva ventisei anni quando ha preso il timone dell’Eleven Madison Park, una brasserie a due stelle che aveva difficoltà a crescere. Undici anni dopo, l’EMP è stato nominato miglior ristorante del mondo. La sua ricetta per il successo è stata incoraggiare una vera collaborazione paritaria tra cucina e sala e mettere al centro di tutto un servizio memorabile, sorprendente e personalizzato (ad esempio, ha riempito di sabbia una sala da pranzo privata, con tanto di daiquiri e sdraio, per consolare una coppia che aveva dovuto annullare un viaggio). Il concetto di servizio pazzesco, però, va oltre ciò che si offre ai clienti, diventando un modo di essere e di intendere la propria attività, che tocca ogni aspetto, dalla gestione delle finanze al modo di relazionarsi al proprio team. Ripercorrendo i passi della propria carriera, costellati di trovate sorprendenti e spassosi aneddoti con protagonisti alcuni dei nomi più noti dell’alta cucina, Guidara ci fa comprendere come oggi ogni azienda può scegliere di essere un’attività di hospitality e tutti noi possiamo trasformare transazioni ordinarie in esperienze straordinarie“.
La customer experience di livello eccellente è esattamente questo: un servizio pazzesco, o come nella versione inglese del libro, “Una ospitalità irragionevole“. Ovvero quando il prodotto, ma spesso soprattutto il servizio, non si limita ad essere il migliore ma diventa anche sorprendente oltre ogni immaginazione, finendo per diventare un vantaggio competitivo dell’azienda che pratica questa forma di customer experience, rispetto alla concorrenza.
E questo può avvenire in qualsiasi settore, non sono nella ristorazione.
Customer experience eccellente significa superare costantemente le aspettative, sorprendere, creare connessioni autentiche. Non si tratta di “customer service”, ma di qualcosa di più profondo e umano: la volontà di mettere l’altro al centro e farlo sentire unico, ascoltato, capito.
L’idea alla base è che “il servizio non è un costo, ma un investimento strategico”. In un mondo dove i prodotti si assomigliano sempre di più e l’AI renderà molti touchpoint impersonali, la capacità di creare esperienze umane irripetibili sarà ciò che farà davvero la differenza.
Un servizio pazzesco è uno di quei libri che devono essere letti da chiunque abbia un brand da costruire, un cliente da servire o una relazione da coltivare nel business. Non solo per imparare “cosa fare”, ma per abbracciare un modo diverso di pensare al proprio lavoro.
Momenti che contano. Come creare esperienze che hanno un impatto straordinario

Gli autori di “Momenti che contano” sono Chip e Dan Heath, fratelli e professori universitari, noti per i loro bestseller su comunicazione, comportamento e decision making. Chip insegna alla Stanford Graduate School of Business, mentre Dan è professore alla Duke University. Insieme, formano una delle coppie più influenti quando si tratta di spiegare come le persone percepiscono, ricordano e reagiscono alle esperienze.
Il libro parte da una constatazione semplice ma potente: non tutte le esperienze che viviamo hanno lo stesso peso. Alcuni momenti, quelli che sorprendono, che fanno crescere, che ci connettono agli altri, restano impressi nella memoria e cambiano la nostra percezione di un marchio, di un’azienda, di un servizio. Ed è proprio qui che si gioca la vera partita della customer experience.
In un’epoca in cui il prodotto è spesso una commodity e la tecnologia consente a chiunque di replicare processi e modelli, l’esperienza diventa il vero differenziale.
Ma non basta offrire un’esperienza “senza frizioni”: serve creare momenti intenzionalmente memorabili, picchi positivi che restano nella mente del cliente. Gli Heath analizzano come si costruiscono questi momenti e mostrano, con esempi concreti, che si tratta di qualcosa che può essere progettato appositamente.
Il testo si muove tra neuroscienze, psicologia cognitiva e management ed è utile per chi lavora nel marketing, nella progettazione di servizi, nella customer care, ma anche per imprenditori e manager che vogliono rendere il proprio business rilevante nella memoria del cliente.
“Momenti che contano” è un libro che aiuta a ribaltare la prospettiva: non più solo processi da ottimizzare, ma relazioni da scolpire. Perché, come scrivono gli autori, “le esperienze sono costruite, non semplicemente offerte”.
E oggi, chi sa costruire le esperienze giuste, vince.
Customer Experience. Roadmap completa dalle fondamenta alla cultura cliente-centrica

Lorenzo Paoli è uno dei massimi esperti italiani di customer experience e communication design. Attraverso la propria agenzia, guida aziende nella creazione di una cultura cliente-centrica, integrando strategie di storytelling aziendale e posizionamento brand con approcci di CX design.
In questo libro (disponibile solo in formato kindle al momento) Paoli offre una visione organica e pragmatica della Customer Experience in quella che è una vera e propria Bibbia sull’argomento, oltre trecento pagine indicate per chi vuole costruire un progetto strutturato e sostenibile: dall’analisi del pubblico alla definizione della promessa aziendale, dal customer journey omnicanale, arrivando fino agli strumenti di misurazione, per finire alla cultura interna necessaria per mantenere al centro il cliente.
Il libro evita la retorica delle “dieci regole perfette” e si immerge nella complessità reale dei percorsi di customer experience. Attraverso interviste ai manager di brand come Nespresso, Sky, Diesel e Generali, descrive casi concreti e strategie adottate nel mondo reale.
Uno dei temi centrali è la gestione delle aspettative: Paoli introduce la “legge dei ritorni decrescenti”, avvisando che ciò che per un cliente è sorprendente può diventare ordinario in breve tempo. Per evitare questo, il libro consiglia come mantenere viva la relazione anche con i clienti abituali, tramite personalizzazioni e attenzioni che facciano sentire riconosciuti.
Per progettare esperienze efficaci il processo deve coinvolgere l’intera azienda. Serve quindi un CX team trasversale e decisionale, strumenti condivisi, formazione interna e una road map chiara per far vivere la visione del cliente-centrismo a tutte le funzioni dell’organizzazione.
Il Branding
Progettare esperienze formidabili è importante ma bisogna anche farlo sapere. Come la CX anche il branding oggi è una esigenza fontamentale per i marchi intenzionati a durare nel tempo.
Il branding non è più solo questione di logo o identità visiva: è ciò che permette a un’azienda di distinguersi, di essere riconosciuta e ricordata.
Un brand forte non compete solo per l’attenzione, ma per un posto stabile nella mente (e nelle risposte AI) del cliente. È ciò che trasforma un prodotto qualunque in una scelta spontanea, familiare, quasi inevitabile. Per questo oggi il branding è una leva strategica imprescindibile.
Storie che incantano. Il lato narrativo dei brand

Andrea Fontana è sociologo della comunicazione, docente universitario e pioniere dello storytelling d’impresa in Italia. Dirige il gruppo Storyfactory, insegna “Corporate Storytelling” all’Università di Pavia e ha fondato la metodologia dell’orientamento narrativo. Con Storie che incantano Fontana ha ridefinito il rapporto tra brand e racconto, trasformando la “narrazione” in strategia d’impresa.
Il libro parte da un’osservazione del panorama contemporaneo, dominato da un “content continuum” in cui il flusso di contenuti è incessante e spesso superficiale. La tesi centrale è semplice ma potente: solo le narrazioni che emozionano, ispirano o trasformano riescono davvero a fare la differenza. Nel suo mondo i brand non vendono solo prodotti, ma creano esperienze simboliche, capaci di restare nella memoria del pubblico come “storie che incantano”.
Per eccellere è quindi necessario possedere una sorta di “fiction‑ability”: il pubblico cerca storie che accendano emozioni e senso, non semplici messaggi commerciali. L’autore individua quindi vari attivatori cognitivi: cura, legame, valore, trasformazione e spiega come ogni storytelling di successo debba fare leva su almeno uno di questi archetipi emotivi capaci di catturare l’attenzione prima ancora che la ragione.
Una volta individuati gli archetipi arriva il momento di coinvolgere non solo i clienti, ma tutti gli stakeholder aziendali: fornitori, partner, dipendenti attraverso narrazioni coerenti, capaci di farsi spazio in un tessuto culturale dove “si consuma” soprattutto racconto. Un libro pensato sia per chi deve lavorare sulla brand identity a lungo termine, sia per chi vuole creare contenuti realmente distintivi nel flusso informativo di oggi
Il posizionamento. La battaglia per le vostre menti, di Al Ries e Jack Trout

Al Ries e Jack Trout sono pionieri del marketing strategico: la loro agenzia dei primi anni Settanta ha introdotto il concetto di “posizionamento” quale elemento centrale per emergere in mercati saturi. Ries, oggi nella Marketing Hall of Fame, e Trout, scomparso nel 2017, hanno cambiato per sempre il modo in cui si pensa al marketing attraverso il loro saggio del 1981, che ancora oggi resta una pietra miliare del settore
Nel cuore del libro c’è un’idea apparentemente semplice ma rivoluzionaria: “il posizionamento non riguarda il prodotto, ma la mente del consumatore”. In un mondo sovraccarico di messaggi pubblicitari, la mente umana filtra costantemente le informazioni. La vittoria appartiene a chi riesce a farsi spazio in quel filtro mentale, diventando il primo pensiero nella categoria di riferimento.
La strategia proposta da Ries e Trout è frammentata in precisi concetti applicativi: essere il primo nella mente significa conquistare gerarchie mentali che stabiliscono autorità sul mercato.
Se non puoi essere il leader nella categoria, devi scegliere una nicchia dove puoi diventarlo, evitando di competere direttamente con chi è già radicato. Spesso si vince deviando, anziché scontrandosi frontalmente con competitor potenti.
Un altro punto cruciale affrontato dal testo è il rischio del “line-extension”: tentare di proporsi in molte categorie riduce la chiarezza del posizionamento e indebolisce l’identità. La coerenza del messaggio, nel tempo, è più efficace di campagne straordinarie ma isolate.
Il posizionamento non è solo un manuale: è un invito a rivedere le nostre assunzioni su come comunichiamo. Spinge a chiedersi: cosa rimane nella mente del cliente quando non ci sono banner, post o call to action?
I libri di marketing da leggere questa estate, in conclusione
Definire una selezione di libri è sempre un atto arbitrario, ma in questo caso abbiamo cercato di costruire una mappa di lettura che tocchi in modo profondo ogni fase del lavoro nel marketing digitale.
Dai libri che aiutano a pensare il business – fondando le basi su strategie solide, visione e posizionamento – a quelli che accompagnano nel lancio e nella gestione concreta di un e-commerce, un piano di email marketing, una strategia SEO o una presenza sui social.
In questa puntata e nella precedente, abbiamo scelto di includere tanto le idee che resistono al tempo quelle dei grandi teorici che hanno scritto classici ancora insuperati quanto le tecniche aggiornate che ci parlano dell’oggi e del futuro prossimo: SEO e intelligenza artificiale, marketing automation, omnicanalità, contenuti generati con l’AI.
Abbiamo voluto dare spazio sia alla formazione tecnica che a quella strategica, e lo abbiamo fatto pensando a chi comincia, a chi è nel pieno dell’operatività, a chi ambisce a scalare.
Buona lettura, buona estate e… buon marketing.


























